sabato 29 aprile 2023

Tramonta Il Sol dell'Avvenire

Il Nanni Moretti del Caos Calmo a me piaceva, poi sono arrivate le svolte alla Franceschini. Oggi, è uno dei tanti sinistri impresentabili. E' rimasto agli anni 70, ammettendo fossero migliori di questi, con il ribaltamento degli interpreti. Mattarella è, senza troppa fatica, solo con la ripetività dei toni, l'unica icona democratica spendibile. Avevano puntato tutto su Draghi, altra meteora della pandemia. Il suo girare costantemente per il piccolo mondo occidentale, diventa, per la disperata propaganda, l'unica bandiera della resistenza alla Meloni. Non siamo ancora arrivati allo scontro tra gli esponenti istituzionali più importanti. La gara a chi è più atlantico è una delle versioni strane della storia. La Giorgia è più preoccupata per fratellini e cognati. L'ultimo (speriamo) film di Nanni è brutto, inguardabile, vecchio, rifatto con schemi degli anni del primo ribaltone e l'ingresso nella sinistra di forze spesso collidenti tra loro. Alcune diventarono antagoniste e da segreti servizi. Per fortuna Nanni Moretti e la sua vespa fanno un film ogni cinque anni. Rimane la differenza tra il radicalismo comunista chic di allora e quello della Capalbio con Elly Vogue. Chiamami Melucci, prudentemente ed ironicamente si dedica all'allevamento dei polli e la tagliatella migliore, in attesa di sciogliere il dilemma urbanistico che vieta l'ingresso al supermercato nemico. Sempre per onorare la Direttiva sul libero mercato. 
massimo lugaresi