La Verità, uno dei (pochi) giornali definibili vicini al governo, affronta la lite più segreta per il giornalismo radical, ma profondamente chic. La faida degli Agnelli sembrava, silenziosamente, arrivata ad un tregua, come quelle che piacciono a Netan. La sua proposta di scambio è solo un incentivo per prolungare lo sterminio fino ad arrivare al mare. I palestinesi, con donne e bambini, chiedono consigli agli esperti discepoli, per camminarci sopra. La pace miliardaria tra mamma Margherita Agnelli e figlio John Elkann, sarebbe scoppiata (naturalmente) in Svizzera. Sembra sia saltato tutto per la presenza degli avvocati. Per Repubblica e La Stampa continua il silenzio. Questo è (quasi) niente rispetto a quello che sta succedendo con l'ennensima separazione, ad effetto, dei Ferragnez. L'influencer sembra detenere ancora un patrimonio societario enorme pur depurato dai pandori, mentre al rapper rimane una piccola testimonianza del passato splendore. L'accostamento al Pd, come a tanti altri, non ha portato bene. Siamo solo agli inizi dell'occupazione. I prossimi risultati elettorali serviranno per stabilire la durata del regime Meloni e quella della Schlein. Dagospia aveva indovinato oppure è stata la classica soffiata per alimentare lo scoop della separazione. L'accoglienza dei follower è stata come quella dei tifosi bianconeri dopo l'ennesimo risultato con squadre di modesta levatura. Il Rimini sembra invece avere trovato una augurabile quadratura. Presto vedremo l'annuncio trionfale per il superbonus stadio.PS Le bastonate agli studenti, pur mescolati con qualche professionista dell'antagonismo, non sono state un messaggio confortante.