mercoledì 21 febbraio 2024

La Segretaria di Franceschini

Il divario tra due blog (Linkiesta e Dagospia), scelti come rappresentanti della instabile scialuppa piddina, è diventato calcistico. Lo stesso che si vede tra l'Inter e le altre squadre. Dagospia però non rinuncia a Tette&Culi, anzi li rilancia per condire le voci che arrivano (solo) sulla destra occupante. Quanto ha giocato con le marachelle infantili dei Fratellini Italiani? Senza però dimenticare il vero nemico della sinistra spodestata. Sempre lui, il Truce Salvini, filo putiniano per eccellenza. Il generale che ha descritto il mondo rovesciato è stato tenero. Gli accoppiamenti bellici sono ridicoli. Eccetto D'Alema che ha scelto altre strade, illuminandole per qualche successore, non ho intravisto comunisti della vecchia generazione che abbiano avuto coraggio. Difendono quello che hanno ed è rimasto. Sono tanti i "garantiti". Si restringono gli spazi e volano le spiagge. I nuovi gestori con chi si rapporteranno? Quante liste di maggioranza spariranno? L'intuizione di Gnassi è stata salvifica. Prima del matrimonio riparatore, senza consumare, con i grillini che succhiano voti, il Pd aveva molti accoppiamenti in corso. Oggi la componente di centro, quella che ha saltato il qua quà delle poltrone, con chi si colloca? A Roma hanno i culetti sul governo, a Rimini possono scegliere  diversamente? Hanno in gestione tante attività strategiche, nonostante gli affanni turistici e scolastici. La destra non è attrezzata, il territorio è occupato militarmente. Sono le organizzazioni che tengono in piedi i resti di un partito. La destra riminese ha giocato singole partite che decidevano chi era primo, tra pochi. La segretaria armocromatica, rappresenta la nuova sinistra dei diritti, minoritaria, velleitaria e grottesca. Devo dire che l'antagonismo, per Repubblica, è riuscito benissimo. Poi ci sono le verità elettorali ed il castello di Prodi corre il rischio di cadere. Interviene allora il democristianesimo di Franceschini. Compagni si vira al centro. Rifugio caro e molto frequentato. Ecco il cambiamento d'abito (largo) della Schlein. La parlamentare di 37 anni, sconosciuta, ma detentrice di 3 passaporti che non ti permettevano l'ingresso nelle Case del Popolo, ha conquistato, con i voti nemici, un partito che voleva occupare, ma detestava, a cui non era nemmeno iscritta. Schlein rappresenta la sinistra da Festival, minoritaria nel partito, preponderante nei social. Niente di più lontano dagli interessi dei lavoratori che, prima hanno chiesto rifugio (nordista) alla Lega e poi sono arrivati dalla Meloni. Strada senza ritorno.
massimo lugaresi