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Leggendo o guardando, fra i tanti, i due rappresentanti della propaganda democratica in versione bellica, capisci che eseguono ordini tassativi di scuderia. Dagostino deve condividere e poi mescolare, con più attraenti ragioni, le giornaliere critiche al governo del popolo votante, pubblicate da Repubblica. In politica estera, la sudditanza è molto più rigida. Allora usano La Stampa. Vangelo occidentale, con inni alla fede in Biden. Repubblica di Elkann usa Salvini come nemico della Meloni, Dagospia deve raccogliere la velina e condividerla. Una tetta uscente ed un culetto urlante, si trovano facilmente. L'articolo è completo. Il giornale di Torino, correttamente torinista, appartiene però all'azionista di assoluta maggioranza della Juve, quotata in borsa e costretta a ripianare i disavanzi che Marotta non voleva. La Fiat è nell'album dei ricordi. Exor controlla 35 miliardi e vuole mani libere. Con questo governo non c'è feeling. Il trattamento di giornali e radio Deejay lo testimoniano. Il Pd non offre più la sponda per quello che succede nel mondo imprenditoriale. Il salto di qualità ed il cambio del testimone avverranno dopo le elezioni americane. Senza il benestare d'oltreatlantico non si muove brand. Blinker sembra la Meloni a stelle e strisce. Ha già compiuto una dozzina di giri per il mondo alla ricerca della pace in Medio Oriente. Putin sta completando "con halma" l'occupazione delle regioni filorusse. Noi dovremo spesare il rifacimento dell'Ucraina. Più difficile e pericoloso lo scenario medio orientale. Una volta si diceva che ogni dieci anni scoppia una guerra che svuota i magazzini della morte. Sono appena fuggiti dall'Afghanistan. Dobbiamo sperare in Trump. massimo lugaresi