mercoledì 27 luglio 2011

DietroFront

Il Presidente Vitali ha assunto per mancanza d'avversari uno spessore culturale e politico che sorprende chi lo ha lasciato dopo averlo aiutato a trasferire, pagati lautamente, gli amici nomadi. Il nostro giudizio è rimasto legato alla conoscenza di un certo Stefano, arrivato al tavolo della Giunta con tante spinte, alcune fortissime in quel momento. Essere uomo di fiducia del Don era un passaporto diplomatico, Ravaioli lo ingaggiò nelle sue modeste truppe, attaccato ad un cellulare collegato ad un assessorato. Lo leggiamo, con titoli muniti di enfasi sproporzionata rispetto ai contenuti, nel Sito di Casa e Curia che sembrano quanto mai la stessa cosa. L'ultima omelia è dedicata al tema del Trc che si sta ingarbugliando oltre ogni rosea speranza, l'ondata arriva dal sud, rimbalza prontamente sui Grillini, bravi a fare canestro, in attesa di altri sempre più lenti nel capire dove va la palla. A Riccione non ne vogliono sapere, Pironi barcolla stretto tra l'opposizione interna e quella cittadina agguerrita e forte nei consensi. Il tema non ha mai convinto i riccionesi anche quelli più ottusi e proni alle volontà del partito, l'attuale Sindaco si è barcamenato, non ha saputo prendere una forte posizione di ripudio, pagherà una penale altissima. Dicono che Vitali possieda uno stuolo di ghost writer in grado di produrre più di quelli di Gnassi, non si riesce a capire perchè parli solo lui, mentre il giovane insediato a Palazzo Garampi aspetti in religioso silenzio ambientale le vasche imhoff di Hera. I debiti dell'opera più stupida e costosa saranno onorati quasi completamente dalla nostra Città, le spese di gestione rappresenteranno un altro gravame insopportabile, oltre al Palas staffato. Sapete quale è stata la scusa di Vitali per giustificare l'inizio dell'opera? Non possiamo fermarlo perchè abbiamo già speso venti milioni, è giusto gettare anche gli altri centodieci. Non abbiamo votato ne lui ne il giovane.