venerdì 15 luglio 2011

La Cordata

La triste commedia della Banca commissariata si avvia verso la scontata conclusione, ci sono voluti molti mesi per accertare che i guasti gestionali non fossero più profondi di quelli subito apparsi. Il management licenziato è stato il primo provvedimento assunto, lo scandalo ancora in corso riguarda la proprietà, sono ancora tutti seduti sulle comode e dorate poltrone, il personaggio che aveva per primo lanciato sonori messaggi sulla situazione patrimoniale della Carim è stato rimandato alla sua fabbrica di macchine per le teste di legno. A scandalo se ne aggiunge un altro, gli autori dell'estromissione sono quelli che s'arrogano ancora il diritto di padroneggiare la Banca, non si è mai capito in nome di quale legge o conventio ad excludendum. La colpa maggiore va addossata agli Enti Locali che hanno vissuto come misere comparse queste vicende, oggi fanno la voce grossa trincerandosi dietro le richieste di BanKitalia che pretende una robusta capitalizzazione. Volevamo parlare di questo, la situazione riminese è disperata, non si tratta più di misurare il turista, il comparto produttivo è alla frutta, l'edilizia, storico volano è in situazione agonica, le banche non rilasciano finanziamenti dopo avere ingrassato personaggi di ogni pericolosa latitudine, le imprese serie soffrono una stretta stupida ed incomprensibile, frutto di decisioni altrettanto sbagliate del recente passato. Se venisse pubblicata la relazione degli ispettori mandati allora da Draghi, potremmo capire meglio come era l'andazzo, quanti milioni sempre agli stessi nominativi venivano concessi, oggi suona molto male che la parte sana dell'imprenditoria locale venga lasciata sola. Se ne dovrebbe occupare un Sindaco o il Terzo Vescovo della Provincia, temiamo con molte certezze che non sappiano neanche di cosa stiamo scrivendo. La Cordata per entrare nel capitale della Carim è una necessità, non per rispondere alla stupida richiesta di riminesità, ma per tutelare i diritti e le aspettative imprenditoriali, sappiamo che Qualcuno si sta muovendo, sarebbe da incoraggiare in tutti i modi sempre che a Rimini si possa parlare ancora di politica attiva.