martedì 19 luglio 2011

Porte Chiuse di Riccione


La riunione a Porte Chiuse di Riccione sul Trc, dimostra la pesantezza dell'aria che tira sulla più grossa e costosa stronzata del dopoguerra politico. I politici nostrani si sono accorti che fare il tifo per l'opera senza padrini, sarà pericoloso per il loro avvenire, i costi saranno superiori di almeno tre volte quelli previsti, quando dopo ferragosto partiranno i lavori inizieranno anche i risvegli dei comitati che giustamente avevano contrastato un progetto assurdo dal punto di vista ambientale e finanziario. Il momento della partenza dei lavori è il peggiore per imprese di questa natura, i comuni saranno messi nelle condizioni di non potere forse garantire i servizi indispensabili e una bipartisan classe politica definita la peggiore della regione, concede il via libera a questa follia? I dati per un onesto pareggio di bilancio assomigliano all'utenza della metropolitana di Londra, questa patacata servirà sei senegalesi e cinque nigeriani che si spostano da dieci anni su quella tratta. Solo la sistemazione dei sottoservizi avrà costi e disagi paurosi con richieste di danni da parte dei cittadini, Fabi non ci ha ancora detto quanto costerà un biglietto per il suo tram dei desideri, se poi azzardi a chiedere lumi sulla fine della Linea 11 si ravviva i capelli incredibilmente neri e tace, sapendo bene che la regione ha già emesso una sentenza di smantellamento. Il filobus serve più a Riccione visto che le distanze dalla zona mare sono il triplo di quelle riminesi, dando per scontata la balla più grossa che il Trc arriverà a Cattolica, non raccontando che le risorse per questa tratta sono già state spese. La nostra impressione che lo scandalo trasportistico servirà ai democrat riccionesi per sanare una ferita mai rimarginata, Pironi era il candidato della Polisportiva non del Partito. Sarà il primo a scendere dal Metro?