venerdì 27 aprile 2018

Ciapa no

Mi pare di assistere ad una smazzata di carte a "ciapa no". Deve avere avuto la stessa impressione lo sconosciuto artefice dell`opera caraveggiesca che ha pulsato effimera per qualche ora sulle mura romane, laddove non una breccia ne impedisse l`ammirazione collettiva, bensì riuscì la solerzia di una efficiente amministrazione che, nel II brumaio, rimuovere fecet. I tre bari diventati nel frattempo quattro, sulle allegre note del sonetto in andante allegro: "aggiungete un posto a tavola..." che il gioco si fa duro, pare essersi deciso, dopo tanti cip e busso, essere la volta buona di andare a vedere il bluff. Anche se invero e`il piatto a piangere, la soddisfazione di Pirro non e` poca cosa da spendere. Ad ogni buon conto, se una morale si deve forzatamente trarre da tutta questa vicenda, direi sia sempre quella: "chi vuol essere lieto sia che del doman non v`e` certezza". Male che vada scatteranno le clausole di salvaguardia. Se succede meglio essere all'opposizione...date retta dice il rignanese: ciapate no! L`Italia può attendere. Che fretta c`e` ... e` solo primavera! 
Roberto Urbinati