venerdì 27 aprile 2018

Vista da Rimini

Il giornalista dell'ammiraglia riminese, ciclomunito e sempre informato, si è cimentato in un pamphlet contenente i giudizi dei "politici" cittadini sullo spassoso argomento della nuova liasion tra M5S e il Pd, nelle vesti ormai di una Brigitte de noiatri. Dopo il voluto fallimento del tentativo di Gigetto, somigliante ai timidi approcci infantili con l'altro sesso, il regista Mattarella usa una figura di quasi livello per invogliare il Pd, già in preda ad una forte crisi di astinenza. Il disintossicato bulletto ha paura delle contaminazioni con i no vaccinati, il suo governo era uno splendido esempio di autonomia parlamentare. Come cambia velocemente il mondo, la componente che si è autodefinita con facilità più a sinistra di Zerbini è "tutta" favorevole ad iniziare il dialogo. Sanno bene come finiscono le ammucchiate. I democristiani, mai pentiti, invece sono fortemente contrari ad una unione contraria al volere dei cittadini, truccando (anche) il voto. Guidata dal "grande" traghettatore Melucci, la sua corrente piddina si mostra decisa ad ascoltare le proposte del M5S. Per dirla alla riminese: ci stanno. Decisamente più cauto il segretario (?). Non ricordo cosa abbia detto. Volitiva, dura, sferzante, come al solito, la Emma Petitti in Bernabè: il Patto del Nazareno va chiuso. Quello della Fiera? Simpatico Simone Bertozzi: un calice con i grillini sarebbe l'ideale. Non si sa mai. I portavoce Croatti e Sarti proseguono l'apprezzabile ramadan del silenzio. L'autorevole Sensoli invece si lancia in una demaniale ed inquietante riflessione: la fase è delicata.
PS Manca l'autorevole parere del padrone del Pd..riminese. Penso abbia finito le passerelle.