domenica 29 aprile 2018

The Winner is...

Mattarella. Sono passati quasi due mesi dalle "rivoluzionarie" elezioni del 4 marzo. L'indicazione era leggibile perfino a Bolzano, tanto che la Boschi è sparita come fosse una pentita ma eletta. I grillini condotti per mano da Casaleggio J. hanno rispettato le indicazioni: flirtare con tutti, darla a nessuno. Il manuale del Quirinale concedeva il primo incarico ad un "esploratore", giovane ed inesperto, per sondare il mare magnum del centro-destra, pieno di pescecani anziani ma sempre temibili. Non ha combinato niente, però ha cambiato molte cravatte. Salvini ha dimostrato la sua "appartenenza" al Cavaliere, troppe cose li legano per un divorzio più doloroso di quello (familiare) ancora da onorare. Faccio una domanda all'amico Zerbini, l'unico che ha il coraggio di difendere il Pd che lo ha sempre emarginato: dove avete trovato Martina? Un genio politico di quella stazza lo tenevate nascosto? Ha rivalutato Bersani. Renzi è finito, non per caso arrivano le prime risultanze sulle inchieste (familiari) che lo avevano solo sfiorato. Anche a Rimini ci sono novità. Faranno le Feste dell'Unità per pagare...Funelli. Cagnoni dopo (soli) 25 anni è (solo) presidente (quasi) onorario, Il Pd è il passato da dimenticare, i pochi che lo hanno votato non lo faranno più. La battuta di Renzi sulla gang pentastellata non è male, un'uscita di scena penosa. Repubblica sta cambiando velocemente pelle e organigramma. Per il momento c'è un solo vincitore: Mattarella. Non è un applauso Presidente, Lei sta giocando contro ..nessuno.