giovedì 12 aprile 2018

Finiti i soldi???

Mah, evidentemente aveva finito i soldi come talvolta accade in edilizia, in ambito privato, parlo ovviamente del pavimento in bitume che ha sostituito quello fatto onerosissimamente meno di 10 anni e su cui per altro tanti ebbero da ridire perché inadatto per farvi passare le auto, bello ma costosissimo, durato appena 10 anni. Questa vicenda della passerella sul Marecchia si arricchisce di un nuovo capitolo. Per come la vedo io le finalità di quest'opera sono portare i turisti dal mare al borgo San Giuliano facendo seguir loro il corso del canale. Questo fino a ieri non era possibile perché dopo aver fatto i percorsi ciclabili e pedonali creati ex novo a mare del ponte dei Mille, giunti ivi, essi, fino ieri, avrebbero necessariamente o preso via Matteotti ma più probabilmente ed effettivamente avveniva si dirigevano verso il centro storico. Con la passerella si "raddoppia" l'accesso al Borgo tramite Tiberio, ossia non è più necessario imboccarlo da c.so d'Augusto ma puoi prenderlo venendo dal mare. E' il naturale (nella testa di chi lo ha pensato) completamento degli ultimi metri che separavano la zona del turismo in dollari dal Borgo. Oggi dal Club Nautico puoi prendere la bici e arrivare nel borgo San giuliano. Questa sembra essere la finalità occulta di tutta l'opera e non offrire punti di vista o altre ragioni "fantasiose" riferite per giustificare questa curiosa passerella. Faccio notare che a pochi metri corre via Santa Maria al mare quindi anche se effettivamente il lungofiume dx è off limits per pedoni e pericoloso per bici c'era e c'è già una strada alternativa per collegare centro-mare in quella zona che non fossero i bastioni così angusti ricavati praticamente nell'alveo stesso del canale. Pertanto a mio modo di vedere su questa onerosissima operazione gravano pesanti sospetti che il fine fosse accompagnare per mano i turisti della zona più ricca della Marina, quella fra il Grand Hotel e il porto, dal mare al Borgo, sempre (ma ovviamente) per questa "dannata" fissazione che il sindaco ha per il Martire Giuliano tale che sarebbe capace di chiedere ai riminesi... le fedi per onorarlo con opere. Sigismondo P. Malatesta era uguale, un mio antenato lo conosceva ("un gran put..iere"); in pratica quando fece il tempio-chiesa mise a lavorarci anche i riminesi ovviamente gratuitamente sennò erano tozzoni, e chiedeva sempre soldi per fare un'opera che non si è mai capito poi se volesse onorare Iddio ovvero la sua sposa (a testimonianza di ciò una Supplica dei riminesi del XV sec.). E anche qui non si capiscono le ragioni di voler portare i turisti nel borgo con 'sta passerella aerea: si dice la devozione per il santo-martire, altre ragioni... non sembrano esserci invero! 
(in foto: La costruzione del Tempio Malatestiano a Rimini, miniatura tratta dal codice ‘Hesperis’ di Basinio da Parma, XV secolo, Bibliothèque de l’Arsenal de France, Parigi, di cui esistono per la verità almeno 2-3 versioni simili). 
Luca Finto P.