domenica 8 aprile 2018

La Guerra è Finita

Il Pd è sceso al 18 (scarso), si sono perse tracce e scie di Renzi, rimane la splendida Boschi con la scorta come fosse un tesoro da salvaguardare. Lo avevo detto che le statistiche e le proiezioni dell'Istat sembravano (?) troppo elettorali. Non erano ancora scrutinate tutte le schede che già arrivano le prime verità: il rapporto deficit/Pil dell’Italia non è più dll’1,9%, come aveva scritto Gentiloni nell’ultima legge di bilancio, ma al 2,3%. E tocca aggiornare anche il rapporto debito/Pil, che non scende più sotto quota 132%, ma rimane sopra seppur di qualche punto di decimale. La “colpa” è del costo del salvataggio delle banche venete, che l’Eurostat ci impone di contabilizzare diversamente da come aveva fatto a suo tempo Padoan: 4,7 miliardi di extra deficit, per la precisione, risultante dalla differenza tra 14,7 miliardi di capitale pubblico a garanzia dei crediti deteriorati e 10 miliardi di ricavi attesi dalla vendita dei medesimi. Nel mare magnum del debito, liberato dai barconi attesi dalle Ong alle fatidiche 12 miglia, i miliardi per salvare le banche del regime non si notano. Sono quasi 5 miliardi che sommati ai 16 delle clausole di salvaguardia provocheranno nel nuovo governo " a contratto" un aumento dell'iva. Tanto per rilanciare i consumi. Ho letto sul curiale e preoccupato blog che nel Cda della Img (Fiera x 2) si sono dimessi su ordine, i 6 rappresentanti di Cagnoni, cosa (fortunatamente) diversa dal Comune. Tentano di fermare Marzotto che (sembra) voglia pensionare un Presidente da soli 25 anni. Ci avrei giurato. Gnassi non si esprime, terreno per lui poco praticabile. Lo "stallo" istituzionale giova ad entrambi i vincitori del concorso elettorale. Qualcuno potrebbe però avvisare il "mite" Croatti che per postare quello che dice Di Maio non c'era bisogno di fare il senatore. Per fortuna abbiamo la Sensoli da spiaggia.