lunedì 9 aprile 2018

La Lezione di Celentano.

Il famoso molleggiato, ha voluto impartire una senile lezione di politica "spicciola" a Renzi. Il pulpito è naturalmente quello del Fatto. Ancora nessuna delle ammiraglie lo avrebbe ospitato e (forse) scritto. Ha invitato gentilmente (troppo) Matteo Renzi a prendere la bici e chiedere in ginocchio da te (Morandi) perdono a Di Maio, consegnandogli quello che resta del Pd. Una biciclettata solitaria, senza gli eleganti amici del pedale, anche loro sull'orlo del buratello o meglio..triangolone. Celentano, si qualifica come grillino ante Gigetto, senza avere però mai trascorso utili serate ai Meetup Pensanti come Cardone. Ha ricordato il primo discorso del bulletto in Parlamento nelle vesti del terzo premier mai eletto. Lo sguardo sprezzante e le mani in tasca. Tolte, le ha messe nelle nostre. Parlamento e giornali erano ai suoi piedi, ovunque andava, con il codazzo di giornalisti e televisioni personali, era un successo. Poi...qualcosa deve essere capitato. Coloro che dovevano sostenerlo lo hanno abbandonato. Forse ha sbagliato qualcosa? In questa frase c'è tutta l'ingenuità di...Azzurro. L'epistola termina con un avviso o forse augurio: non voglio pensare cosa succederebbe se tu non facessi il viaggio del perdono. Bravo non pensare..canta.