sabato 28 aprile 2018

Drunk girl

Non adesso, tempo fa, ero in fila alla cassa di un supermercato del centro e c'era davanti a me un signore non giovane, apparentemente piuttosto disgraziato, forse indiano, pakistano, cingalese o non so che aveva acquistato un trolley pieno di bibite alcoliche e non, d'ogni sorta per un totale notevole che egli pagava con monete da 50 cent, 1 euro, 2 euro. Alla fine se ne è andato via con questo pesantissimo trolley carico di bevande che egli, ho pensato, sarebbe andato a vendere abusivamente dove ci fosse stato qualche evento, in spiaggia, fuori da una disco o dove. Questo fenomeno di venditori di strada esiste ma è marginale perché sono comunque poveracci, arriva la volta che li pizzica la polizia, sequestra loro tutto, gli fa un multone e il gioco finisce. Nella zona sud fra Romagna e Marche sul mare è più diffuso che a nord, ma comunque marginale, sporadico, ininfluente. Premetto prima delle righe che seguono che 1) per salutismo sono astemio totale, 2) non ho alcun interesse economico nella questione, 3) non ho familiari stretti che per stile di vita e/o età possano essere interessati al fenomeno. E mi riferisco ovviamente alla questione del consumo di bevande alcoliche di cui si è letto questi giorni sulla stampa locale. Per come la vedo io è una.... "una gara" a chi riesce a ubriacarti prima: il baretto con l'aperitivo, il pub, la disco. Perché è vero che uno può iniziare a bere con l'aperitivo e finire steso in camera dopo la discoteca ma se sei già "cotto" al pub o al bar prima di andarci in discoteca quivi non consumerai e le disco non esisterebbero e non potrebbero sostenersi senza le entrate che derivane dalle "consumazioni", questo ieri, oggi, domani. Non solo: la discoteca è come una macchina che per girare necessita di olio, e il suo olio è l'alcool che scioglie i rapporti etc., nulla di male è sempre stato così, tutto sta nella misura e direi anche nelle scelte di vita personali. Rammento un fatto di alcuni anni fa: nei pressi di una nota discoteca in collina riminese, gli abitanti della casa di fronte,  senza avere ovviamente licenza vendevano sulla porta bevande alcoliche e non, per dire. Noi oggi possiamo dire che come avviene esempio negli Usa l'alcool abbia quasi ri-preso il posto che per alcuni anni gli era stato usurpato dalle droghe. Inoltre, chiunque abbia avuto una di queste attività sa bene che una bottiglia di superalcolico venduta a bicchierini rende 20 volte quello pagato. Una bottiglia di champagne da supermercato da 30 euro bevuta al... "miliardaire" ti costa 10 volte il suo prezzo etc.etc.etc.: questo è il business questo è il gioco, chi c'è dentro lo sa bene, non spari cazzate. Che cosa è cambiato in tempi recenti? 1) la crisi ha tolto quattrini dalle tasche di tante fasce sociali di giovani che vorrebbero ubriacarsi il sabato sera e non se lo possono permettere nelle discoteche con le consumazioni al bar. Quindi comprano alcolici e superalcolici, attenzione, non soltanto nei minimaket bangla ma anche nei supermercati. L'ultima che ho visto è la mini dose di vino infimo suppongo da 25 cl raggruppata in pacchi da 6 mi pare di un noto marchio della grande distribuzione, una specie di pessimo surrogato della fiaschetta di whisky invecchiato dei tempi andati, da tenersi in macchina per tirarsi su il morale prima di entrare in discoteca, da etilista, barbone e non, etc.; 2) vedendo la possibilità di affari in tanti, specie negozietti bangla, sono entrati in questo business degli alcolici; 3) oggi sono decuplicate le feste, sagre, festival etc. ove si spilla birra per cui la discoteca e il pub tradizionale sono entrati in affanno sotto questo profilo e attaccano l'anello più debole: gli store bangla, che effettivamente si fanno pochi scrupoli essendo i gestori piuttosto fatalisti e rustici a vendere superalcolici anche a minori ma allora io rammento perfettissimamente sebbene siano passati anni che tanti e tanti locali servivano superalcolici di gradazione media non dico a 17enni ma addirittura a 14enni o meno, nonché locali anche blasonati "alternativi" che stavano in piedi vendendo alcool, certo non con il biglietto! Questo l'affresco in linea di massima che non pretende evidentemente di esaurire una questione così complessa con risvolti a 360 gradi, storici, antropologici, sanitari, sociologici, psicologici, giuridici etc., espresso per sommi capi, presente e passato, il futuro difficile dire come evolverà la cosa nessun lo sa.
Zobeta