venerdì 6 aprile 2018

CS AiRiminum

AIRIMINUM 2014 S.P.A. RISPONDE ALLE ACCUSE DELL’A.U. DI AERDORICA, FEDERICA MASSE
Rimini, 6 aprile 2018. Negli ultimi giorni l’A.U. di Aerdorica S.p.A., Federica Massei, ha avviato una massiccia campagna denigratoria nei confronti di AIRiminum 2014 S.p.A., accusandola di essere la responsabile di tutte le disgrazie di Aerdorica (“la denuncia della società riminese [alla Commissione] ha comportato una nuova serie di approfondimenti da parte dell’Unione Europea, che quindi non ha potuto chiudere subito la pratica per la ricapitalizzazione di Aerdorica. … Airimunum poteva presentare la denuncia in qualsiasi momento visto che da tempo la nostra società ha ricevuto il prestito ponte da 7 milioni di euro. Invece la denuncia è arrivata a febbraio”) e financo di aver ricevuto illeciti finanziamenti pubblici (“mi chiedo chi finanzi i nuovi voli da Rimini operati da Ryanair: li paga Airiminum, che è una società privata?”). Al di là di ogni sterile polemica, AIRiminum ritiene opportuno ristabilire l’oggettiva verità dei fatti, che è ben lontana da quanto vorrebbe far credere l’A.U. di Aerdorica. Per quanto riguarda la partecipazione di AIRiminum al procedimento in Commissione europea avente ad oggetto l’aiuto finanziario che la Regione Marche intende erogare a Aerdorica, si rileva che: AIRiminum ha l’innegabile diritto – accordatole dalla normativa europea e italiana – a tutelarsi nelle sedi più opportune, per preservare gli investimenti fatti e garantire l’effettiva concorrenzialità del mercato in cui opera. Sulla base di tale presupposto, AIRiminum ha fatto valere come l’erogazione degli aiuti a Aerdorica produrrebbe un’obiettiva alterazione del confronto concorrenziale tra gli aeroporti di Rimini e Ancona. A tale iniziativa è completamente estraneo ogni intento critico e men che meno persecutorio nei confronti dell’Aeroporto di Ancona, della Regione Marche e delle comunità locali; AIRiminum non ha determinato l’apertura del procedimento dinanzi alla Commissione europea, ma sta solo partecipando ad un procedimento già in corso, con l’unico scopo di contribuire all’analisi della Commissione, sì da consentirle di adottare la propria decisione sulla base di un quadro informativo più esaustivo possibile; è paradossale accusare AIRiminum dei problemi che sta attraversando Aerdorica, se si considera che l’enorme debito di quest’ultima è stato accumulato in anni in cui AIRiminum nemmeno esisteva e che anche revisori e sindaci di Aerdorica hanno sollevato perplessità sull’ultimo bilancio societario; in circostanze analoghe (ed anzi anche meno gravi) a quelle di Aerdorica, le società di gestione degli aeroporti di Rimini, Forlì, Reggio Calabria e Crotone sono state dichiarate fallite; non è vero che AIRiminum ha contestato la liceità del pacchetto di (ingenti) aiuti economici della Regione Marche a Aerdorica solo a febbraio 2018. Come lo stesso A.U. di Aerdorica senz’altro ricorderà, AIRiminum ha contestato dinanzi alla Commissione europea la liceità anche del prestito ponte da € 7 milioni. È poi chiaramente pretestuosa l’accusa rivolta ad AIRiminum di aver percepito fondi pubblici per finanziare i voli Ryanair destinati ad atterrare all’Aeroporto di Rimini. Ed infatti: come risulta dai documenti pubblici, il tour operator Destination Romagna (soggetto che non ha alcun legame societario con AIRimium), e non Airiminum, ha ottenuto – nell’ambito di una gara pubblica, – un finanziamento pari a € 115.000 da erogare in tre anni per la promozione di un prodotto turistico in collaborazione con alcuni alberghi collegato ai voli Ryanair. Contributi analoghi, destinati ad investimenti per la promozione turistica dell’area di Rimini, sono stati erogati ad oltre 70 operatori del settore; l’ammontare di tali fondi, in ogni caso, non sarebbe di certo stato sufficiente a finanziare i voli Ryanair, come qualsiasi addetto ai lavori (ivi inclusa l’A.U. Massei) dovrebbe sapere. Infatti considerando un volume di passeggeri Ryanair (compreso tra 40/50 mila unità) l’impatto economico sul margine operativo 2018 di Airiminum è stimato tra le 600/700 mila in negativo. Ad ogni buon conto, si invita l’A.U. di Aerdorica a svolgere una due diligence sui conti di AIRiminum, da cui risulterà che quest’ultima non ha ricevuto alcun contributo pubblico e ciononostante è riuscita a conseguire, grazie ad una gestione efficiente, risultati finanziari largamente positivi (quasi € 3 milioni di EBITDA nel 2017 con solo 300mila passeggeri) che sicuramente saranno bissati nel 2018. A prescindere da ogni altra considerazione, appare comunque paradossale che l’A.U. di Aerdorica si senta legittimata ad obiettare alcunché su una somma di lieve entità (peraltro, come detto, estranea alle attività aeroportuali), laddove Aerdorica pretende di ricevere dalla Regione Marche un aiuto di ben € 30.000.000. Alla luce di quanto detto, AIRiminum si riserva di tutelarsi in ogni sede a fronte delle infondate, prima ancora che inaccettabili, accuse dell’A.U. di Aerdorica e degli organi di stampa locali che continuano a pubblicare notizie false in maniera strumentale. Al riguardo, Leonardo Corbucci, Amministrazione Delegato di AIRiminum, ha dichiarato di aver “conferito mandato allo studio legale Nctm, ed in particolare agli Avv.ti Raffaele Caldarone, Bernard O’Connor e Alessandro De Stefano, per verificare tutte le possibili iniziative promovibili nei confronti di chi sta cercando di arrecare danni evidenti ad un gruppo di investitori che fin da luglio 2014 ha creduto che è possibile sviluppare un progetto ambizioso anche a Rimini”.