venerdì 8 febbraio 2019

Le Foglie

Non avrei mai pensato che a 45 anni sulla linea delle idee sarei stato felice di vivere l'autunno. Le foglie degli aceri si colorano di rosso e come i pensionati posso andare a camminare al mare. Finalmente ho quasi raggiunto quella tranquillità dell'anima che nemmeno leggendo Seneca mi sono indotto. La fiamma si sta spegnendo dentro di me e pare metaforicamente che anche il paese soffra. Pensare che una volta ci temeva anche Berlusconi. Da quando siamo stati annientati nella rappresentatività la sinistra che, giunti qua debbo ammetterlo, non so cosa mai sia stata e cosa sia, sta esalando come la mamma il suo ultimo respiro. Troppi tronisti, fighetti, traditori e venditori di tappeti. Troppi sniffatori di illusioni che come fuochi d'artificio bruciano nelle loro torri di fumo il sole dell'avvenire. Siamo al tramonto. All'autunno... Alcuni di noi hanno deciso di renderlo magnifico, epico ed eroico come merita una storia immensa. Una parte dell'orizzonte, badate, verso sera si fa sempre rossa, parte più parte meno... È così per una strana magia che la scienza impone anche a Renzi e Berlusconi. È così, se ne faccia una ragione anche Fra Tac. E in alcune albe quel rosso rinasce come fosse il terminale delle lingue porpuree del giorno prima. Esattamente ciò che Michelangelo fece descrivendo l'origine. Ci sfioreremo tutti quanti ancora e discuteremo sempre e solo di libertà, uguaglianza e fraternità. La ricchezza? No quella interessa solo pochi. Quelli che la detengono. Attenti che arrivano i neri... I Turchi.. Gli Unni... I Longobardi... Attenti che la vita è breve. 
 P. S. Ieri l'altro mi ha stretto la mano un ex senatore. Gli ho lasciato l'onore delle armi.
Roberto Urbinati