sabato 2 febbraio 2019

Vendesi o Affittasi

Vetrine impolverate, vetri sporchi ed opachi, serrande abbassate, luci spente, commesse a spasso. Sui muri impietosi cartelli con scritto vendesi o affittasi. Ciò che un tempo era come il Rex di felliniana memoria, ora appare un relitto in disarmo. Così si è ridotto il Centro storico di quel " puntino sull'Adriatico" che viene tanto esaltato e che si chiama Rimini. Il commercio langue, le attività economiche chiudono o falliscono. Per questo dobbiamo ringraziare anche le politiche delle Giunte Gnassi, che per creare occasioni di richiamo hanno proposto solo le feste birraiole con ubriacature e "pisciarellate" a seguire, le fiere, le tanto decantate feste dei borghi (cinghia di trasmissione del consenso del nostro "conducator"). insomma nn si va oltre alla solita nuda e cruda piada con i sardoncini e la cipolla dolce di Santarcangelo. Nonostante i tagli dei nastri per le inaugurazioni di ridicole rotondine e di tratti ciclabili che finiscono nel nulla o quelli per inaugurare costosissimi teatri che assieme al trc sono spaventosi moltiplicatori di debiti che ricadono sul groppone dei riminesi, il centro della città muore e la nostra città vive un periodo di triste decadenza. Ciò che lascia sconcertati è che tutto questo accade senza che una riga di denuncia appaia sulle cronache delle due testate giornalistiche locali e dell'insignificante giornalino curiale, nella più totale indifferenza, senza che nessuno alzi un dito o denunci pubblicamente lo scempio di scelte politiche fallimentari. Pensiamo, per esempio, a quanti posti auto siano venuti meno in questi anni e a come si sia complicata la circolazione delle auto (ad esclusione del borgo fortunato e degli assi viari che portano alle strutture Coop, sempre comodamente servite da strade, mezzi pubblici e ampi parcheggi gratuiti). Metaforicamente servirebbe una denuncia presso il Tribunale di Rimini, non contro ignoti, ma indicando nomi e cognomi dei pubblici amministratori che si sono macchiati di questi atti osceni in luogo pubblico. A loro dovrebbero essere richiesti i danni. Questa denuncia potrebbe essere presentata dai rappresentanti delle associazioni dei commercianti e delle imprese economiche. Ma dove sono i direttori, i presidenti e i membri dei direttivi di quelle associazioni di cui fanno parte gran parte dei titolari delle attività in dismissione? Basterebbe vedere se e quanti di loro siedono sulle poltrone di qualche consiglio di amministrazione, in qualche mangiatoia di baracconi pubblici controllati dalla pubblica amministrazione e magari nominati dal Sindaco per qualche incarico pro-tempore come bocche a comando x compiacere gli ordini o le bizze del capo. Basterebbe questo per capire che il sistema è marcio e colluso. Speriamo, quindi, che tale denuncia prima o poi arrivi. E che riguardi non solo gli amministratori rei di mala gestione, ma anche i dirigenti di quelle associazioni di categoria che, invece di preservare gli interessi dei propri associati, hanno pensato di ingraziarsi il temporaneo principe di turno. Il principe presto sarà decaduto e dimenticato, purtroppo resteranno i problemi irrisolti di sempre e migliaia di posti di lavoro in meno. Svegliati Rimini e ricordati di loro quando arriverà l'ora fatidica del voto.
 Don Camillo