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Chiedo: se la gente si sposta in auto o con mezzi motorizzati è nelle
prerogative di un Comune obbligare le persone ad andare in bici a 150
anni e passa dall'invenzione del motore a scoppio ovvero occorrerebbe
ricorrere ad altri mezzi per ridurre l'inquinamento come incentivare
il trasporto pubblico rendendolo più capillare, meno costoso,
incentivare l'uso dei taxi, di qualsiasi altro mezzo che non sia
l'auto da 2 tonnnellate guidata da una persona che se ne va a spasso
sparando in atmosfera inquinanti di ogni specie anche prendendo per
buono, attenzione, che chi si prende a cuore le sorti di Gaia e
soprattutto dei nostri polmoni SIA IN BUONA FEDE!? Ora è stata
definitivamente approvata la pista ciclabile su via Coletti, Rimini
mare nord nel tratto che va dal Ponte della Resistenza a via xxv
Marzo col fine "riferito" di ridurre l'inquinamento e mandare tutti in
bicicletta tipo Cina di Mao Zedong. Via Coletti è una strada molto
trafficata, piuttosto inquinata per l'effetto tunnell di alberi ed
edifici, diventata oggi molto stretta per l'aumento di volume dei
mezzi di trasporto degli ultimi decenni, perché non esistono
alternative non sono neppure proposte dall'amminstrazione come farebbe
chi ha un po' di sale in zucca né via Toscanelli mare né via Ortigara
e parallele per sgravare appena il traffico parzialmente né sono state
progettate soluzioni nulla di nulla: si fa una ciclabile da mezzo
milione o più non rammento stop. Ma fare una ciclabile ivi significa
restringere ulteriormente la carreggiata e renderla ancora più
intasata di come essa è ora. Per contro dove occorrerebbero ciclabili
esempio via Bassi strada pericolosisissima non se ne fanno. Come io ho
sempre sostenuto a costo di prendermi del visionario questi
interventi hanno come fine occulto quello di annientare il commercio
che nella zona interessata sopravvive con diverse attività visto che
puoi parcheggiare davanti. Con la ciclabile come avvenuto in via Saffi
ed in via Marecchiese questo non sarà più possibile inoltre essa
diventerà talmente intasata per il restringimento della carreggiata
causato dalla ciclabile che non sarà più conveniente percorrerla in
auto. Quindi queste attività con una ciclabile davanti potranno anche
dire addio al loro piccolo business come accaduto altrove e via
Coletti diventerà un deserto commerciale dove non potrai più comprare
neppure un pacchetto di chewingum una cosa che piace tanto agli
attuali amministratori e la mascherano con la foglia di fico della
"sostenibilità" vocabolo divenuto buono per ogni occasione. Nella
realtà si punta a commercialmente e socialmente desertificare la città
facendo di ogni luogo un luogo di mero transito da non fermarsi
cascasse il mondo utilizzando fila dritto ciclabili rotonde i motivi
sono noti perché già espressi osssia cosa spinge a favorire un certo
tipo di commercio ed annientare il commercio tradizionale ma... non
$i può scrivere. Di queste cose dovrebbe interessarsi chi rappresenta
i commercianti e chi CONTROLLA che la città non sia oggetto di
INTERVENTI SOSPETTI e non il sottoscritto al netto del fatto che
prendendo le mie considerazione come "infondate... fantasie" questo
intervento è comunque assolutamente da cassare perché restringe una
strada già stretta e iperintasata!
S. M. N.