giovedì 28 marzo 2019

Chiedo:

Chiedo: se la gente si sposta in auto o con mezzi motorizzati è nelle prerogative di un Comune obbligare le persone ad andare in bici a 150 anni e passa dall'invenzione del motore a scoppio ovvero occorrerebbe ricorrere ad altri mezzi per ridurre l'inquinamento come incentivare il trasporto pubblico rendendolo più capillare, meno costoso, incentivare l'uso dei taxi, di qualsiasi altro mezzo che non sia l'auto da 2 tonnnellate guidata da una persona che se ne va a spasso sparando in atmosfera inquinanti di ogni specie anche prendendo per buono, attenzione, che chi si prende a cuore le sorti di Gaia e soprattutto dei nostri polmoni SIA IN BUONA FEDE!? Ora è stata definitivamente approvata la pista ciclabile su via Coletti, Rimini mare nord nel tratto che va dal Ponte della Resistenza a via xxv Marzo col fine "riferito" di ridurre l'inquinamento e mandare tutti in bicicletta tipo Cina di Mao Zedong. Via Coletti è una strada molto trafficata, piuttosto inquinata per l'effetto tunnell di alberi ed edifici, diventata oggi molto stretta per l'aumento di volume dei mezzi di trasporto degli ultimi decenni, perché non esistono alternative non sono neppure proposte dall'amminstrazione come farebbe chi ha un po' di sale in zucca né via Toscanelli mare né via Ortigara e parallele per sgravare appena il traffico parzialmente né sono state progettate soluzioni nulla di nulla: si fa una ciclabile da mezzo milione o più non rammento stop. Ma fare una ciclabile ivi significa restringere ulteriormente la carreggiata e renderla ancora più intasata di come essa è ora. Per contro dove occorrerebbero ciclabili esempio via Bassi strada pericolosisissima non se ne fanno. Come io ho sempre sostenuto a costo di prendermi del visionario questi interventi hanno come fine occulto quello di annientare il commercio che nella zona interessata sopravvive con diverse attività visto che puoi parcheggiare davanti. Con la ciclabile come avvenuto in via Saffi ed in via Marecchiese questo non sarà più possibile inoltre essa diventerà talmente intasata per il restringimento della carreggiata causato dalla ciclabile che non sarà più conveniente percorrerla in auto. Quindi queste attività con una ciclabile davanti potranno anche dire addio al loro piccolo business come accaduto altrove e via Coletti diventerà un deserto commerciale dove non potrai più comprare neppure un pacchetto di chewingum una cosa che piace tanto agli attuali amministratori e la mascherano con la foglia di fico della "sostenibilità" vocabolo divenuto buono per ogni occasione. Nella realtà si punta a commercialmente e socialmente desertificare la città facendo di ogni luogo un luogo di mero transito da non fermarsi cascasse il mondo utilizzando fila dritto ciclabili rotonde i motivi sono noti perché già espressi osssia cosa spinge a favorire un certo tipo di commercio ed annientare il commercio tradizionale ma... non $i può scrivere. Di queste cose dovrebbe interessarsi chi rappresenta i commercianti e chi CONTROLLA che la città non sia oggetto di INTERVENTI SOSPETTI e non il sottoscritto al netto del fatto che prendendo le mie considerazione come "infondate... fantasie" questo intervento è comunque assolutamente da cassare perché restringe una strada già stretta e iperintasata! 
S. M. N.