sabato 2 marzo 2019

La Vice-Piada

Più buona del mondo. Come sempre me ne andavo in Curia a prendere gli ordini su come votare e per chi far votare alle imminenti, e senza vincitore, primarie del PD. L’ordine categorico ed impegnativo per tutti è uno solo: contrastare la deriva populista, che con lo slogan “basta sbarchi” e le azioni conseguenti hanno messo in crisi le cooperative rimpinzate di emigranti che poco ci azzeccano con lo status di rifugiati. Orbene, mentre camminavo e riflettevo se fosse giusto riunire i gruppi di pie donne e di giovani scout per diffondere il verbo “migrant - piddin – curial”, un’aria felliniana trasudava dalle vetrate del palazzo del Podestà, vorticava leggera nel cielo fino a materializzarsi nella sottostante giostra rutilante di cavalli di cartapesta posta in piazza Cavour. Allora ho capito: è proprio vero che la nostra città, quel puntino sull'Adriatico che sempre più assomiglia al Paese dei Balocchi, è in mano al “Conducator” di Palazzo Garampi, che si muove leggiadro, ben vestito e tutto griffato tra un fila dritto, un rendering, un pacco del mare, bevute, feste, fiere e mercati, proprio come un pifferaio magico che fila dritto e che ora sta con Zingaretti, anche se molti lo ricordano in maniche di camicia con il rottamatore Matteo Renzi da Rignano, mentre come un novello Pancho Villa a capo degli “scamisados” combatteva el gringo, il compagno Melucci. Attratto dal profumo della piada nuda e cruda, che ben si sposa con i sardoncini del nostro mare, ora pulito dall’opera del “tubone” che scarica al largo i liquami, e dalla tenera e gentile cipolla di Santarcangelo dolce come la sua Sindaco Alice, nel paese delle meraviglie, che è ancora più bella adesso che Amazon aprirà lì il nuovo magazzino (gioia di quegli ultimi, piccoli commercianti che si ostinano a tenere aperti i propri negozi), ho risalito il corso verso Ravenna e lì mi è apparsa un'altra “vision”: una passerella a pelo di un'acqua cristallina e profumata da fare invidia alle terme di Tiberio, luci, suoni, fumi di foconi, paillettes a far da corona al Borgo più bello d'Italia. Troupe televisive filmavano le vetuste pietre e i vegliardi mattoni, mentre targhe, interviste e pacche sulle spalle premiavano come seconda classificata la piada nuda e cruda, quasi la più buona d'Italia e, quindi, del mondo intero dei cui misteriosi ingredienti il “Conducator” è artefice e maestro. Come l'anello verde scavalca i monti e giunge al mare, sono stato “pifferato” dalle magie del circo Barnum, che con una sapiente regia porta le genti al Borgo Fortunato. Poi il colpo di clacson di un'auto che procedeva fumante di scarico ed in colonna sul Ponte, questo sì di Tiberio, mi ha ridestato. Gli odori dei calici di vino sotto le stelle, degli spritz della notte rosa, i nani e le ballerine delle Feste dell’unità dei borghi sono spariti, e mi è riapparsa la nuda e cruda verità. Quella di una città piena di debiti dal Palas al TRC al teatro, dalle tariffe più alte d'Italia, ricca di colonie abbandonate, di Murri, di Novarese, con una questura che ... boh! Allora la domanda mi è sorta spontanea: “Chi pega, Paloni ?!” Non vi preoccupate, cari fratelli e sorelle, non basteranno le primarie del PD o i giornalini o il blog curiale a soddisfare tale curiosità... (a pagare saremo sempre e solo noi). Però tra un po' si voterà… e nel segreto dell'urna Dio ti vede ed il pifferaio no. 
Don Camillo