giovedì 14 marzo 2019

Polonia-Italia 2-1

L’altra sera me ne stavo tranquillo in canonica a sentire fischiare il vento, con un buon bicchier di vino generoso ed un ottimo sigaro toscano. Sfogliavo una vecchia raccolta del Corriere dello Sport. Quando ecco la pagina dei mondiali di calcio del ’74 in Germania ovest. Era un’Italia favorita, piena di campioni. Zoff era imbattuto da 12 partite, Chinaglia capocannoniere della Lazio. E poi tutti i “Messicani” del grande mondiale del ’70: Burgnich, Facchetti, Benetti, Boninsegna, Mazzola, Riva e Rivera: uno squadrone! Poi arrivò il 3-1 con l’Haiti, l’1-1 con l’Argentina ed il 2-1 con la Polonia. L’Italia è fuori, Chinaglia ha mandato a quel paese Valcareggi, il quale contro la Polonia lascia fuori Riva e Rivera. Leggendo quelle pagine mi sembrava di vedere la STORIA DEL PD. Favorito dal 40% delle Europee, capitanato dal segretario Renzi “fazo tuto mi”, novello De Gasperi (secondo lui) ed astro nascente della politica italiana. Il quale dopo aver sciacquato i panni in Arno facendo il sindaco di Firenze, unto dalle banche, dalle coop e dai poteri forti e dall’Europa; dopo aver baciato la sacra pantofola di Arcore, come il granduca Leopoldo di Toscana, investito del titolo dalla “Leopolda Boschi” e patteggiato al Nazzareno, si apprestava (secondo lui) a vincere il mondiale. Purtroppo sul suo cammino incontrò il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 (Haiti), le elezioni politiche del 4 marzo 2018 (Argentina) ed il Congresso Zingaresco del PD del 3 marzo 2018 (Polonia). Fuori dal mondiale. Stessa la situazione a Rimini. Nel 2011 lo zio Melucci (Valcareggi) fa eleggere il fido pupillo Andrea NIASSI a sindaco di Rimini, quale golden boy della politica locale e come Mazzola con un curriculum di tutto rispetto: figlio della Lella Casadei, rampollo dei giovani del PCI, consigliere Regionale del PDS, assessore al turismo DS, segretario del PD insieme a Giggino Buonadonna (ragazzo buono più per Hera seguendo le orme del suo capo Vichi e per le sagristie che per la politica), sindaco e Presidente della Provincia di Rimini. Niassi con grande senso tattico e della posizione in campo, passa dallo schema veltroniano a quello bersaniano, da quello renziano a quello zingarettiano…. Insomma rimane sempre a galla, perché piace alla mamme e alle nonne. La sfida si fa interessante giacché alla ribalta della politica si affacciano forze populiste che praticano il calcio globale: la Polonia di Grzegorz Lato (il movimento 5 stelle) e l’Olanda di Johan CRUJFF (la Lega di Matteo Salvini). Il PD tipo l’Italia di Valcareggi/zioMelucci, con l’apporto delle pozioni magiche del prof. VECCHIET/Zingaretti, si appresta a schierare lo squadrone per i prossimi mondiali (le europee, le regionali e per ultime le elezioni comunali di Rimini), rodando la squadra con le amichevoli di Santarcangelo, con la candidata Alice nel paese di Amazon delle meraviglie e della porta sud del Conca con il vento a favore del cavallino “Morello”, che al piccolo trotto procede dal mare cattolichino verso San Giovanni in Marignano per poi fondersi in un unico grande Comune senza “ compartone” e senza Cna (esclusi per somma di ammonizioni). Le aspettative ed i premi sono di valore e molto ambiti: Gnassi (golden boy) contende il trono della Fiera di Tutan Kagnon a Zio Melucci/Valcareggi, la Emma Petitti e della di lei kompagno, l’acquaiolo presidente Tonino Bernabè e lo smarrito Juri Magrini schierati sul lato sinistro della squadra in fiduciosa attesa della palla buona. Giorgio Pruccoli centravanti di Renzisfondamento, un po’ in affanno, ma sempre pronto per un incarico/posto/presidenza (mai in panchina!) e perché no, futuro Sindaco di Rimini. A corona i consiglieri ed assessori: Jamil (detto il tappeto volante della fascia destra) a copertura del golden boy anche se fuori forma ed a fine carriera. Brasini un po’ abraso per via dell’aumento dell’Irpef a contenere i debiti accumulati dal Conducator Capitan Niassi per le passerelle, le notti ormai celestine-rosa pallido, il teatro di plastica, l’asfalto rosso, le pacche sulle spalle, la metro di costa, il Palacongressi, le feste dell’unità dei borghi che finiscono tutte nella nuda e cruda realtà della piada con i sardoni del Borgo Andrea. Poi la Sara Donati, l’ala ri-tornante delle COOP, elegante e silente nel passare la palla ricevuta da capitan Niassi. In panchina gli altri assessori e consiglieri comunali. Sacchetti e Santi fuori dalla rosa. Morollino da Viserba infortunato sui vaccini, salterà il mondiale. Quindi i nostri “campioni” anche se benedetti dalla Curia, avranno da correre quando si scontreranno con i barbari polacchi (grillini) ed i tulipani (leghisti) e se non avranno fiato saranno dolori di gambe… e bruciori di pube. Invece di trombe e bandiere e sfilate sulle sedie gestatorie per le vie dei Borghi in festa, riceveranno le meritate pernacchie ed al fischio dell’arbitro si decreterà il tutti a casa… finalmente. 
Don Camillo