venerdì 8 marzo 2019

Il Mercato del Pd

Considero il Pd un prodotto politico senza più mercato. Assomiglia alla nostra città. Rimane l'assonanza con il destino di Gnassi. Le passerelle lo salveranno. Io però cercherei un salvagente europeo. Lascerei alla Lega il Palazzo con la password del Carlino. In Europa un tandem Gnassi&Franchini ci proietta tra le spiagge più ambite. Mai ascoltato un segretario più debole di questo. Non posso nemmeno dire che ha gli occhi belli. L'attore è l'altro..pelato. Il Pd ha ereditato dal comunismo all'italiana, con i rubli russi, una soglia di fedelissimi. Quelli che a dispetto di Occhetto votano dove dice il partito. Cosa ha proposto Zingaretti di nuovo? L'unità del partito? La storia degli ultimi anni depone questa bufala nel cestino delle cazzate. Parlarsi addosso, interessi personali, bugie, mancanza di un progetto condivisibile. La fine di un partito nato per il potere. Ve lo immaginate cosa accadrà nella nostra regione, nel caso molto probabile, quasi certo, che il verde diventi il colore imperante? Non so ancora quale sarà il fiancheggiatore. Mi piacerebbe, nonostante la Sarti, che fosse giallo. Il movimento ha avuto come socia fondatrice la Giulia. Con tutte le stupidate hard che riesce a regalare, prima di raggiungere le schifezze prodotte dagli altri, passerà del tempo. Quale ruolo ha Grillo? Credo sia finito il tempo delle battute. Devono decidere se ritornare ad essere un deposito degli haters oppure, pagando un dazio pesante, trasformarsi in un una forza in grado di governare. Sono nel tunnel dell'ultimo miglio governativo. Elettoralmente non permettere l'ultimazione del Tav può fermare l'emorragia, politicamente li rende inutili pur avendo molte ragioni condivisibili. Il progetto assomiglia stranamente a quello del Trc. Nato vecchio per diventare affare ambito. Gli interessi di Casaleggio e la piattaforma devono essere quelli del paese. Lo dico pur nutrendo poche speranze sul destino futuro dei Croatti, Sarti, Sensoli e..poco altro. Faccio fatica però ad interpretare i voleri della Lega per la nostra realtà. Ho l'impressione che la conoscano poco e quelli che la raccontano lo fanno dal loro comodo ombrellone. Rimini non è mai stata facile da governare. Il Pci lo ha fatto per anni, mediando con la cultura liberista e stagionale. I 5 mesi fatidici di lavoro, prima della Fiera dei tre avvenimenti, imponevano di osservare poco le regole della legalità fiscale e contributiva. Il Partito chiudeva gli occhi, forniva servizi invidiabili e prendeva i sindaci. Cambiato tutto. Non possono essere i bagnini gli unici a rimanere fermi.