domenica 31 marzo 2019

La Politica

La politica è diventata disgustosa. O forse lo è sempre stata e me ne accorgo solo adesso che sfioriscono gli anni insieme alle illusioni. Non avrei mai creduto che il primo "atto" del rinnovato PD fosse quello proposto dal tesoriere Zanda: ossia niente popò di meno che aumentare i salari dei minatori chiusi, dal martedì al giovedì, nella miniera di Montecitorio o Palazzo Madama. Siccome non voleva andare più nessuno in quei palazzacci hanno dovuto creare un apposito movimento di "butta dentro" per trovare lavoratori interinali, in particolari difettavano i minatori, per portare avanti la baracca. O sono matti, e già ne abbiamo avuto sentore in loco, o Renzi deve avergli saccheggiato la borsa. A Verona intanto va in onda il copione dell'ipocrisia che si fa matrimonio fra separati in casa e divorziati, avvinazzati e puttanieri conclamati. Qua, nella fomasa Romagna focosa e rivoluzionaria, vedono domandare, per la prima volta nella storia dell'uomo, a individui che offrivano manodopera, lavoro ma solo se in nero... - cioè, senti qua: a umma umma...fatti li cazzi tua - proprio a chi non lo ha mai domandato in nero, ma imposto per almeno quattro generazioni. Una rivoluzione copernicana targata reddito di cittadinanza. Non ho capito perché abbiamo fatto un teatro costato un botto se le commedie, tragedie, farse, ormai si consumano in diretta social networks. Ho chiuso la giornata con la foto di due soggetti, una donna e un uomo. L'una candidata alle Europee dopo la pizza con Bugani, l'altro... No all'altro ho tolto il diritto di cittadinanza anni fa. Altro che ius soli. Non è rimasto che buttarmi nel mare nostrum del silenzio. Per fortuna oltre ad avere finito i bollini sulla scheda elettorale arriva l'estate. Mi pesa dire che aveva ragione Craxi. Vado al mare con piacere e gioco pure con le palette.
R.Urbinati