lunedì 29 aprile 2019

Gigetto e i Due Forni.

Nella visione (democristiana) che sembra affascinare Di Maio, ritorna la politica dei "due forni". Le ultime novità sembrano tracciare un'impostazione che fece la fortuna (?) dei socialisti. Potevano scegliere la più conveniente delle proposte che arrivavano dal centro forlaniano o dalla sinistra nelle mani di Occhetto. Valeva per il governo nazionale e molto più per le alleanze locali. Fino a quando Craxi sposò il pentapartito e si chiuse l'esperienza delle giunte di sinistra. Anche Rimini sperimentò per un brevissimo periodo la novità craxiana. Difficile capire cosa vogliono i pentastellati. Il contratto di governo sembra premiare solo la Lega. Il leader scelto dalla piattaforma, per non dividere o creare tensioni, propone argomenti anche importanti che non creano risvolti pericolosi all'interno. Ritorna l'acqua pubblica, conflitto d'interessi, stipendio minimo, taglio dei compensi parlamentari e la sanità liberata dalla politica. Un miscuglio, solito, di demagogia e velleità. Sembrano proposte per aprire il forno piddino. Troppe sono le insistenze di Travaglio e le preghiere di Fico che girano da alcune settimane. I piddini da quando hanno lasciato il governo sembrano francescani che si spogliano degli antichi averi. Non hanno voluto interpretare le richieste che venivano dal paese, regalando migliaia di falsi migranti per onorare un patto curiale. Pagano dazio. 
PS Perchè Gnassi si può vestire come vuole?