venerdì 5 aprile 2019

I Cattolici Sono Tutti Uguali?

Quando ero un giovane curato di campagna, dicevo Messa mostrando le spalle al Popolo di Dio e, in quel tempo ormai lontano, il Sant’Uffizio ci impose l’obbligo di negare i Sacramenti della Comunione e del Matrimonio a chi si professava comunista. Era la scomunica! Erano gli anni del padre gesuita Riccardo Lombardi e dei Comitati civici di Luigi Gedda. Si arrivò persino a sostenere che loro, i comunisti, mangiassero i bambini e che avessero tre narici (i c.d. TRINARICIUTI). Piano piano, però, il lupo ha vestito la pelle dell’agnello e si è infilato nell’ovile. È caduto il muro di Berlino e sono arrivati i nuovi salvatori della Patria: Prodi, Scalfaro, Marini, Veltroni… tutti rigorosamente europeisti, “Concordatari” e di centro-sinistra. Adesso noi preti non voltiamo più le spalle al popolo, ci occupiamo di cooperative e di ONG e ci facciamo fotografare dagli e con gli ex apostati, che nel frattempo sono diventati gli alabardieri dei neo-rappresentanti del cattolicesimo democratico il quale, per essere buono, non può che essere di sinistra. Da ogni parte sventola la bandiera arcobaleno dei diritti civili e la famiglia, per essere tale, deve essere anch’essa arcobaleno (le altre, quelle fondate sul matrimonio e formate da un padre e da una madre, si dice che siano solo una caricatura bigotta e medievale, buona per i monasteri e i conventi sperduti in mezzo alle montagne). L’arcobaleno sventola vittorioso e con orgoglio persino sui campanili. Vuoi mettere una foto con la Bonino col turbante o con la Boldrini col velo? Con D’Alema o con J care Veltroni? Con mister cachemire Bertinotti o con il Berlusca attorniato dai cagnolini? Tutto questo rende molto di più a livello mediatico che un selfie con Salvini. Il politically correct è la stella polare universale, anche della Chiesa. Il povero Salvini (cioè il Matteo cattivo a differenza di quello buono di Rignano sull’Arno), dovrà aspettare il prossimo inverno e quale novello Enrico IV, a piedi nudi nella neve, dovrà andare a Canossa e sperare di essere, poi, ricevuto dal Papa. Alla fine tutto grasso che cola per la Lega. Anche i preti, ormai convertiti al “corretto politicamente”, si accorgeranno che quei quattro vecchi “invorniti” che vanno ancora a Messa non basteranno più per difendere i benetif goduti in questi anni (8x1000, IMU, contributi all’editoria, coop., ONG ecc. ecc.) e che non basterà la frase “Chi sono io per giudicare?” per evitare che il laicismo travolga tutti compresi loro. Sarà troppo tardi. La Chiesa nella sua bi-millenaria saggezza, dopo aver cavalcato l’onda del modernismo globalizzato, dopo aver sorriso benevolmente alle battaglie per i diritti civili e ai gay pride, dopo aver mostrato una tiepida indignazione sui temi della ricerca genetica e il fine vita, dopo aver steso un insopportabile velo di silenzio sul futuro dei giovani e dei vecchi del nostro amato Paese, forse farà sentire una voce nuova di speranza. Intanto al grido di “Dio, Patria e Famiglia”, Salvini si ingrassa mangiandosi i voti di quei “cattolici buoni” un tempo di sinistra che, spostandosi a destra, sono divenuti irrimediabilmente cattivi. Sic transit et gloria mundi
Don Camillo