lunedì 15 aprile 2019

CS AiRiminum

Leonardo Corbucci, Amministratore Delegato AIRiminum Rimini, 15 aprile 2019
Da questa estate sono 17 le rotte di linea che in questa Summer collegheranno Rimini con altrettante destinazioni su base regolare e stabile nel medio-lungo termine, grazie proprio ad accordi pluriennali conclusi con le compagnie aree. La scelta di portare qui i voli di linea è volta proprio a: stabilizzare i flussi e favorire la promozione del territorio su quei Paesi potendo contare appunto su destinazioni stabili. La Federazione russa è oggi il paese con più destinazioni e l’aeroporto di Rimini appunto con 5 destinazioni è l’aeroporto italiano più collegato alla Russia. Questo non significa che stiamo trascurando i charter, anzi! Lunga vita ai charter che da sempre rappresentano un carattere distintivo dell’aeroporto di Rimini nel panorama aeroportuale italiano. Anche quest’anno abbiamo un’importante programmazione di voli charter da diverse destinazioni e stiamo lavorando con un Tour operator per aggiungere, ai circa 250 voli ad oggi a sistema, altri 20-25 voli da Mosca e Riga. Anche in questo caso la Federazione russa è il primo mercato con circa il 70% dei voli. Nel 2019 la Federazione russa continua ad essere il primo mercato con il 52% dei passeggeri ma non più con percentuali del 70% come i primi anni, evidenziando ora una maggiore diversificazione per Paesi, come secondo punto già al secondo anno Ryanair è diventato il primo vettore con circa il 21% dei passeggeri e infine per il 2019 si stima un volume passeggeri di oltre 400 mila unità con un incremento di circa il 33% rispetto al 2018: indipendentemente dai dati finali, nel 2019 probabilmente l’aeroporto di Rimini sarà l’aeroporto che registrerà la maggiore percentuale di crescita in Italia. Abbiamo inoltre rappresentato alcuni caratteri del modello di business che, già ad un primo sguardo, mostra ampi margini per una migliore armonizzazione. Più precisamente ad oggi è ancora un traffico concentrato sulla linea di business turistica incoming in prevalenza proveniente da mercati dell’Est Europa e che si sviluppa finora quasi principalmente nel periodo aprile-ottobre. Stiamo lavorando inoltre con alcune compagnie per estendere i voli anche nella stagione invernale speriamo già a partire dal 2019. Infine è orientato verso i voli di linea per circa il 77%. Questo però come abbiamo visto risponde ad una precisa strategia del gestore. Le compagnie di linea che abbiamo portato e legato con programmi pluriennali. Tra quelle già presenti nel 2018 è bene evidenziare la crescita di: Ryanair che passa da 3 a 5 destinazioni: con loro stiamo ragionando anche per estendere alcuni voli in inverno. Ural che passa a 1 a 4 destinazioni, riportando a casa i voli per gli aeroporti regionali russi che nel 2018 si erano spostati a Bologna; questo risultato va condiviso con l’APT che ha sviluppato politiche di marketing a favore di alcuni tour operator che alimentano quei voli Tra le linee nuove che arrivano nel 2019 vanno particolarmente evidenziate: Lufthansa che sebbene inizi con il solo collegamento su Monaco rappresenta per il futuro una grande opportunità per il territorio che, se saprà coglierla, potrà creare un ponte stabile verso un paese strategico come la Germania. Si pensi che da Falconara nel periodo estivo partono per Monaco 3 voli giornalieri e 2 nel periodo invernale. Pobeda, la low cost di Aeroflot che opera, stile Ryanair, con gli individual e andrà con i 4 voli settimanali ad allargare il mercato russo che finora operava in Romagna prevalentemente con i gruppi gestiti dai tour operator. In questa prima programmazione estiva, oltre all’aeroporto, vi è il contributo APT e Visit Romagna. Con Pobeda si sta ragionando per avere un collegamento giornaliero tutto l’anno per Mosca. E’ evidente che un risultato del genere deve essere necessariamente conseguito insieme al territorio se lo si ritiene interessante. La scelta di sviluppare i voli di linea, impone che l’aeroporto inizi a funzionare anche nell’altra direzione, non solo in Incoming. Infatti a differenza dei charter che partono solo se vendono tutti i biglietti e, in quel caso, arrivano pieni e ripartono pieni, le linee comunque garantiscono il collegamento stabile nel periodo della programmazione ma per confermare i voli negli anni futuri devono registrare dei tassi di riempimento sostenibili. Quindi, proprio per poterci mantenere nel corso del tempo i flussi incoming da quei Paesi dobbiamo abituare i romagnoli a partire dal Fellini e chiedere loro un aiuto in questo senso. Spesso quando chiedo ad un romagnolo quante volte nel corso della sua vita sia partito dall’aeroporto di Rimini, a parte quelli che usavano il volo per Roma per lavoro, gli altri faticano a riempire le dita di una mano. Per questo, a partire già da questa estate iniziamo ad offrire destinazioni interessanti da visitare che nei prossimi giorni andremo a promuovere sul territorio con azioni mirate Questo approccio gestionale ha creato finora un modello solido dal punto di vista patrimoniale e, tra gli aeroporti minori con passeggeri inferiore al milione, la migliore performance sicuramente in Italia e probabilmente in Europa. Riportiamo alcuni dati a fine 2018, che sintetizzano in maniera efficace la situazione una capitalizzazione di quasi EUR 9 milioni che a fine 2019 supererà i 10 milioni un’esposizione bancaria nulla una redditività ancora positiva nel 2018 di quasi EUR 2 milioni che ha saputo limitare l’impatto di Ryanair, compagnia molto costosa da mantenere. Nel 2018 infatti l’ebitda è sceso solo del 35% rispetto al 2017 e si stima che torni a quei livelli già nel 2019 pur in presenza di un volume di investimenti commerciali a favore dei TO e compagnie che sale a 2 milioni dal milione e 400 mila euro del 2018. Tali dati assumono un valore ancora maggiore se si pensa che finora non si è utilizzato un solo euro di fondi pubblici a differenza di aeroporti concorrenti. Se quegli erano i dati riferibili al gestore adesso andiamo a rilevare alcuni risultati interessanti per il territorio generati dai 400 mila passeggeri del 2019. Negli organismi internazionali e nazionali del settore aeroportuale è stato calcolato che per ogni milione di passeggeri si creano 4000 posti lavoro. In questo caso, con i nostri 400 mila passeggeri dovremmo stimare circa 1600 posti di lavoro sul territorio in cui sono ricompresi i dipendenti diretti dell’aeroporto che nel periodo estivo arrivano a 90 unità e le circa 30 risorse in outsourcing tra consulenti e dipendenti della cooperativa che ci aiuta nelle attività di Handling. Con riferimento poi alle presenze turistiche il calcolo è semplice. Essendo il traffico incoming pari all’84% del portafoglio per il 2019 si stima che il Fellini - che è praticamente un aeroporto di destinazione finale - registri circa 170 mila arrivi che corrispondono a circa 700 mila presenze in grado di generare sul territorio almeno 1 milione di tasse di soggiorno oltre all’indotto economico correlato Con riferimento a quest’ultimo, recuperando uno studio commissionato dalla precedente società di gestione e prendendo per buone le sue conclusioni si calcola che con 400 mila passeggeri si generano sul territorio almeno 450 milioni di indotto economico. Lo stesso assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, la settimana scorsa in un incontro ufficiale a Parma ha riconosciuto pubblicamente l’importanza del settore aeroportuale per la regione che presenta un moltiplicatore di 10 per ogni euro investito. Si consideri che intorno agli aeroporti sviluppati in genera si crea quello che viene definito l’airport city, ossia aziende, situazioni industriali e di servizi che non hanno nulla a che fare con l’aeroporto ma che si insediano lì proprio grazie ai collegamenti aerei e alla facilità di muoversi E’ evidente che se i turisti li andiamo a prendere da altri aeroporti, parte rilevante dell’indotto economico, dei posti di lavoro e delle presenze turistiche rimangono nel territorio di riferimento dell’aeroporto di arrivo. Si vuole dunque generare qui tale indotto e non si vuole disperderlo in altri territori bisogna sviluppare l’aeroporto di Rimini quale strumento principale di collegamento col mondo e di accesso alla Romagna e considerare l’aeroporto di Bologna collegato via treno e via shuttle solo come un valido supporto a complemento e non viceversa come invece avviene adesso. E’ questa la sfida che deve vederci tutti impegnati, aeroporto, amministratori locali e operatori del turismo. Da questa inversione dei ruoli degli aeroporti passa anche la scelta dei mercati target da conquistare in futuro. In Europa i turisti medio-alti non viaggiano con tempi medi di 2,5 ore / 3 ore dall’atterraggio all’albergo. Ed è questo è il tempo medio attuale degli shuttle e sarà il tempo necessario da Bologna agli alberghi della Riviera anche quando sarà attivato il people mover e i treni ad alta velocità, dove a differenza di Roma, in cui dalla stazione parte il Leonardo Express ogni 15 minuti per l’aeroporto, da Bologna verso Rimini vi è un treno AV ogni ora, neanche poi in tutto l’arco della giornata e, soprattutto in estate, spesso sono in ritardo e viaggiano pieni creando difficoltà per i turisti a trovare posti liberi. Infine sarà costituito COMITATO STRATEGICO con compiti di indirizzo e coordinamento per l’AEROPORTO nella selezione dei mercati target e nell’azione commerciale e sarà fondamentale il Sistema integrato pubblico-privato di promo-commercializzazione voli”.
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