giovedì 6 maggio 2021

Fumata Nera

Così, oggi, Chiamami Melucci, titola l'incontro svolto a Bologna alla presenza di Bonaccini, tra Emma La Petitti, Jamil Sadegholvaad, i segretari Filippo Sacchetti e Alberto Vanni Lazzari con i vertici regionali. Non ha prodotto l'esito che il Carlino aspettava. La Petitti resiste con il vecchio armamentario del comunismo alla riminese o giù di lì, che la sorregge solo per dimostrare l'esistenza. La debolissima candidata dei garantiti incontra solo le anime perse della stessa specie garantita. Due composizioni alternative, provenienti da mondi completamente diversi. Jamil è una contraffazione di Paesani. Incoronato contro l'originale riminese. Il tema lacerante doveva trovare una soluzione unitaria per la candidatura a sindaco di Rimini ed evitare le primarie. Una volta, essere chiamati da Bologna, significava l'azzeramento della federazione. Le cose si sono complicate. Il Pd ha perso anima e voti. Il matrimonio con i cinque stelle sembra uno di quelli "finti" per mascherare le tendenze dei maschioni famosi. La sparizione del movimento ad opera del tribunale poi è una di quelle commedie che resero famoso Goldoni. Non parlo del centrodestra riminese, hanno la capacità di stupire perfino con l'impossibilità di scegliere il meno peggio. Mia zia (bolognese) quando arrivava a Viserba diceva sempre di avere dimenticato il regalo sul comodino. Lo fanno con il candidato. Melucci nella succinta spiegazione da blog, attribuisce il fallimento del tIcket proposto, al rifiuto dell'assessore sussurrato da Gnassi, Il passo indietro proposto ad entrambi, con un leggero volteggio, è stato rimandato. La "Tertium" che la componente curiale brama presentare rischiando uno sbarco fallimentare, è sempre l'inossidabile e cooperativa Mona Lisi. Comunque vada a finire sarà un disastro. Non si sente più il bisogno del Pd. Quello che riescono a presentare è irrilevante per il cittadino che lavora. Lo zoccolo duro è stato frantumato dal virus. L'accordo tacito tra le componenti della società riminese è saltato. Rimangono i segnaposto sindacali. Perderete, come è giusto, anche nella parvenza democratica che ci avvolge. Melucci sta pensando a quanti assessori chiedere. Maurizio lascia stare.