martedì 18 maggio 2021

Litterae Communionis

In Salsa Riminese. Certo che l’ingegner Alessandro Ravaglioli (detto Dodo per gli amici), ha provocato un bel “sfunizzo” in vista delle elezioni amministrative del 10 ottobre. La patata è passata all’on Morrone da Forlì ed i bene informati dicono che il coordinatore per la Romagna rischi di scottarsi le zampette. Il tema è molto semplice: o Dodo è il candidato della Lega, applaudito e gradito dagli iscritti previa consultazione interna, ovvero il Morrone non conta un Kaiser ed è imbrigliato nella rete dei ciellini che sono passati armi e bagagli ad occupare “manu militari” il partito ex padano per perpetrare e soddisfare la loro smania di posti e di visibilità. Nel frattempo la “bambola” in Fratelli d’Italia è evidente: i transfughi da Forza Italia non sono né graditi, né ben visti dal Ras Gioenzo. Stanno subendo inebetiti la fuga in avanti di Dodo Ravaglioli, senza avere la forza di rispondere. Insomma siamo al solito tutti contro tutti che contraddistingue da decenni il campo della destra riminese. Nel frattempo Lucio Paesani, l’unico e vero candidato civico attualmente presente sullo scacchiere della nostra città, continua il proprio percorso politico acquisendo giorno dopo giorno fiducia e credibilità. Prima o poi anche gli scettici e i vari circoli o “caminetti” si renderanno conto che la lista Noi amiamo Rimini, ha una sua fondata ragione di essere e cominceranno a prenderla in considerazione. Il “Civico” autorevole, preparato e con un programma amministrativo moderno adatto al rilancio di Rimini dopo decenni di maquillage, c’è ed è già da mesi operativo. Sta solo alle forze politiche libere, preparate ed intelligenti coglierne l’opportunità.
P.S. Si mormora nei bar che dietro la “boutade” di Dodo Ravaglioli si intravvedono i baffoni di Maurizio Melucciov, il gran mazziere dell’ex PCI. Il “Patto della Fiera” di Cagnoni/Piacenti/De Sio, potrebbe continuare nell’era 2.0 o no? 
Il guardiano del faro