sabato 19 agosto 2023

Fingiamo che...-

La longevità della Meloni, secondo i bookmakers di Repubblica, non superava la settimana. Oggi Linkiesta scommette sulla quasi eternità. Atteggiamento dettato da facili previsioni, considerata la natura e generi dell'opposizione. Il ragionamento piuttosto contorto, letto e riletto, poggia sui trasformismi di entrambe le coalizioni. La Meloni ha scelto, più furbescamente che culturalmente, la rapida strada per consolidare l'impero elettorale, sorto improvvisamente. La Lega ha pagato il dazio più forte in cambio del ministro Giorgetti. La Giorgia ha ricevuto una grande spinta dalla scelta dei grillini nei gazebi di casa. Masochismo puro e tanta comicità. La presidente del Consiglio non ha opposizioni che possano impensierirla. Concordo che la strada scelta dalla Meloni non preveda un cambio od il ritorno alle passate nostalgie, anche antieuropeiste. Questa Europa è un mezzo fallimento, ma ormai siamo abituati alle cazzate quanto alle siringhe. La stampa, una volta solo propaganda della presunta sinistra, non mette in dubbio la permanenza del nuovo regime, ma inizia, come si dice "a fare le pulci". La premier non ha nemmeno risposto al governatore e mancato commissario Bonaccini. Punture di spillo. E' mancato anche il turismo, solo quello a noi caro. Difficile stabilire cosa fare, oltre ai Gay Pride. Prevarrà l’istinto, la formazione, la mentalità di Giorgia, l’ex post-fascista o una Meloni premier nazional-popolare, tendenzialmente centrista? Questo è il dubbio che angoscia solo l'opposizione. Ho ripreso quello, amletico, di Linkiesta. Credo sia solo una innocente disgressione semantica. La furbizia della Meloni e la sete di governo della coalizione permetterà ben altro. Avremo interpretazioni bizzarre ed altre indovinate. La potenza e la mancanza dell'alternativa, mostrano i Gnassi nazionali, in cerca del ruolo. Un pericolo lo vedo: il nostro debito cresce, l'inflazione aumenta. Sono segnali allarmanti, non uno stupido braccio alzato. 
massimo lugaresi