lunedì 28 agosto 2023

Vince la Meloni

In quasi venti anni di dominio assoluto, il Pd, mai premiato dai voti, e, per questo, mai richiesti, si è dotato di una propaganda talmente raffinata da comprendere la quasi totalità dell'informazione. Un regime più forte ed organizzato di quelli imposti autoritariamente. L'immigrazione sostenuta ed imbandita per le migliaia di cooperative della finta solidarietà, serve per l'aiuto ai pochi indigeni italiani fecondi. Sanno che i voti sicuri sono quelli, da loro, garantiti. La fortissima componente pubblica, scolastica e sanitaria, i protetti e beneficiati e le poche regioni che discendono dal comunismo addolcito. La Meloni ha demolito lo scenario accuratamente preparato. Usando appartenenze occidentali che il chicchismo radical, dominante il Pd, aveva indossato. Uno scambio scandaloso ed antistorico. I post comunisti nella Nato, con il nuovo fascismo? La Meloni lo ha abbattuto. Il merito, in gran parte, è suo. Con i Fini ed Alemanni sarebbero rimasti nel ghetto. Uno dei tanti aspetti irritanti anche la modesta verità è l'attribuzione a Putin, il nemico di oggi, in attesa di quello vero e mortale di domani, dei più svariati delitti, come se l'altra componente, a noi più cara, fosse composta da personaggi che non hanno mai arrostito milioni di persone, brigato ed aiutato dittature paurose. Le uniche bombette nucleari, finora lanciate, hanno una targa indelebile. La velocità con cui hanno fatto sparire dai radar informativi l'Afghanistan è la conferma di quanto affermato. Ultima esibizione (maldestra) di una potenza che si sta rinchiudendo. L'altra coalizione mondiale, di cui è vietata perfino l'indicazione, si è rafforzata al punto di comprendere i due terzi del mondo che conta. Noi possiamo ammirare però gli effetti delle sanzioni. L'unico ambasciatore di una pace credibile rimane il Papa, inviso all'America. Aspettiamo l'esito dell'ennesima controffensiva di Repubblica e naturalmente, La Stampa.
massimo lugaresi