mercoledì 2 agosto 2023

Renzi se ne va

Adelante Matteo, cum judicio. L’ex premier offre le riforme istituzionali ed altro a maggioranza e parlamento, pensando di rilanciare l’alleanza liberal-democratica alle Europee. Calenda il Pariolino, dalla spiaggia democratica di Capalbio, minaccia che piuttosto lascia la politica e va a lavorare. Ulteriori conferme per la Meloni, senza alternative, magari peggiori della Schlein. La proposta di legge costituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio è, da sempre, un pallino del leader di Italia Viva, come il sindaco d'Italia che ci portò in regalo Gnassi, con i lungomari allegati. Elezione diretta del presidente del Consiglio nel giorno delle elezioni politiche con poteri di nomina e revoca dei ministri. La Meloni, giustamente, condivide invece l'elezione diretta del Presidente della Repubblica. Sarebbe un doppione ripetititvo. Una repubblica presidenziale sarebbe la novità necessaria, eliminando una figura costituzionale frutto di una epoca ed esigenze sparite. Siamo una colonia americana su procura. Cambiano i premier ma la visita e genuflessione nella Sala Ovale che ha visto di tutto, è un obbligo. L'interpretazione della Giorgia, in perfetto inglese, è stata stupenda.
massimo lugaresi