sabato 27 febbraio 2010

Ballando con le Coop

Facciamo un giochino con un compasso, facendo perno su Rimini, disegniamo su una cartina un semicerchio con un raggio di circa 25 km, evidenziando su di essa i maggiori centri commerciali ed i relativi marchi. Risultato: un’esondazione di marchi Coop e Conad. Strano? Non in questa Regione, non con questi Amministratori. L’unica eccezione fu L’Iper di Savignano, del gruppo Finiper, partecipato Mediobanca, il cui Amministratore Delegato, per ottenere la licenza a favore del suo gruppo e non alle solite Coop, all’epoca pubblicamente dichiarò sui quotidiani:”…. Se la Regione non concede al nostro gruppo tale autorizzazione… allora renderò pubbliche certe carte che ho in mano…”. Di cosa si trattasse non è dato saperlo, possiamo immaginarlo. Le recenti polemiche sorte sull’ampliamento commerciale dell’area “Le Befane” rientrano pienamente in questo contesto. Al momento si parla solo di “contatti informali”, nulla è stato ufficialmente richiesto né protocollato. Ai fini pratici si, ma ai fini politici non è difficile immaginare una forte pressione in merito a tale ampliamento, a beneficio delle solite Cooperative. Anche la discesa in campo del Presidente Vitali che getta acqua sul fuoco, rassicurando che sono decisioni “sovraprovinciali”, non ci tranquillizza: tali concessioni dipendono dalla Regione, abbiamo visto sopra con quali risultati. Questa indiscrezione sull’ampliamento forse è una notizia voluta, per tastare il terreno e forzare la mano prima della fine della legislatura. Le vere danze sono sul mattone, alla faccia del centro storico, ormai boccheggiante. Questi i numeri in ballo: i capannoni ex-Corial sono fermi, le superfici commerciali disponibili per gli allargamenti sono circa 15 mila mq, compresi gli stessi stabilimenti ex coca-cola. Unico problemino, cambiare la destinazione d’uso di buona parte di queste aree, da produttiva - artigianale a commerciale. La storia ci insegna che a Rimini sono bravi, basterà un’ennesima variante, la settantesima, per gli attuali amministratori.
Consoliamoci, a noi cittadini non rimane altro che la Carlucci in tv. Forse dovremmo cambiare i “ballerini” locali . Senza televoto, basta una scheda. Elettorale.

Massimo Angelini
 Riccione, 27 febbraio 2010