venerdì 26 febbraio 2010

Eccellenza

Ricordate la litania dei luoghi d'eccellenza, condita in tutte le salse, riformulata con una parvenza organica nel Piano Strategico? La verità esce sempre fuori ed ha compiuto un delitto eccellente, il mercato autentico ha sentenziato che Rimini non si vende, analisti ed imprenditori si trovano d’accordo, hanno diviso la città in pezzi, funzionali ad ogni tipo di speculazione, anche involontaria. Fuori dalle grandi strategie di collegamento, per andare a Ravenna, passiamo da Cesena, espulsi dai collegamenti ferroviari, alle nostre invidiabili piste areoportuali hanno preferito le carraie di Forlì, il ritmo di crescita delle navi passeggere aumenta, ne siamo estranei, Ravenna attrezza cinque terminal. Dovevamo essere Città Metropolitana, con moderna mobilità, tutto è ridotto ad un abortito Trc, del quale si vergognano perfino a parlarne, interessa solo a Fabi mantenere speranza e stipendio, non un solo progetto turistico o produttivo ha visto la luce, le Cartoline di Rimini sono piene di mattoni. Il Prodotto è stato lanciato con la fallimentare politica dei grandi eventi ed enormi spese, scoprendo che con la merda in mare è vietato fare turismo. Il Centro Storico è uno scatolone vuoto, eliminati servizi, commercio ed intrattenimenti, il trasporto pubblico è confinato fuori dalle mura. Le nostre colline che non hanno niente da invidiare alle toscane, ridotte ad un colabrodo, un’immensa periferia, dove i pochi campi coltivati stonano nel paesaggio. Il cuore del sistema amministrativo e politico è caratterizzato da una ultradecennale assenza di regole certe per tutti, la variante è la normalità, piani particolareggiati invecchiati a furia d’aspettare, altri aiutati a sorgere in pochissimo tempo, fai un buco nella ferrovia e saltano fuori case. La Regina Urbanistica segnala aspetti discutibili ovunque meno che a Rimini, i bisogni dei cittadini sono affidati ad un sistema lobbistico che li gestisce. Non è passata la voglia di recitare poesie a memoria, si parla di bilancio, intanto il motore ruggisce alimentato dagli ottani dei mattoni, unici atti che sgorgano a getto continuo dal Consiglio Comunale, con i 4 dissenzienti che hanno cessato anche la loro misera commedia, avevano provato a barattare un misero Stadio con 500 appartamenti, troppo generosi, non si vende più neanche l’unico Prodotto della Casa.