giovedì 25 febbraio 2010

Non si fa? Chi paga?


L'enfasi e l' isterismo con cui i vertici della Giunta Comunale difendono, oggi, il progetto del Trasporto Rapido Costiero o Metropolitana di Costa è sicuramente il segnale che anche in questi personaggi si sono insinuati forti dubbi sulla validità e fattibilità dell'opera che tanto sostengono.   Dubbi sempre più forti che il Comune di Rimini rimanga il solo a difendere un progetto definito “inutile e dannoso” dalla maggior parte dei propri cittadini che temono anche gli ingenti oneri per la sua realizzazione e soprattutto per la sua futura gestione. Pare infatti ormai certa la rinuncia anche da parte di molte delle istituzioni pubbliche coinvolte (Provincia, Comune di Riccione, ecc.) che forse, pur potendone ricavare apparentemente i maggiori benefici, si sono rese conto di non condividere né il progetto né le finalità né gli oneri.   Il richiamo, fatto sempre più spesso e con forza, alle spese già sostenute negli ultimi anni ed al rischio che qualcuno potrebbe essere chiamato a pagarle, fa pensare che non ci si preoccupa tanto dell'inutilità e del danno ma di quanto potrebbe succedere a chi ha autorizzato l'utilizzo di fondi comunali per interventi prematuri e difficilmente giustificabili se l'opera non fosse realizzata.   Mi pare che chi incolpa i vari governi che si sono succeduti in questi anni di non avere erogato somme già stanziate non ha presente che gli investimenti pubblici sono consentiti, di norma, solo quando si verificano alcuni presupposti certi : atti che esprimono la volontà di fare (delibere), finanziamenti (mutui o altro), progetti esecutivi, bando ed assegnazione dei lavori. Di solito l'esecuzione delle opere può avvenire solo se i finanziamenti previsti sono già stati erogati ed incassati dall'Ente pubblico. Un amministratore prudente ed oculato inizia un'opera solo se ha in tasca i soldi, sia pure derivanti da un prestito, e non incomincia a spendere prima, come per il TRC per il quale da anni c'è un nutrito gruppo di tecnici, ben pagati, addetto al continuo aggiornamento di un progetto che sicuramente se, malauguratamente, arrivasse alla realizzazione costerebbe molto ma molto di più di quanto era stato previsto. Inizieremmo comunque un lavoro che non si riuscirebbe a finire.  
   Avere speso somme ingenti per opere per le quali non sono stati incassati i relativi finanziamenti può configurarsi come una irregolarità amministrativa che può diventare insanabile se quelle opere non si faranno più.  Qualcuno ricorderà che questo pericolo fu ipotizzato per il progetto di ricostruzione del Teatro Galli a proposito delle ingenti somme pagate agli architetti che erano stati incaricati, dopo aver vinto un bando di concorso, e che furono varie volte invitati, a pagamento, a rifare un progetto non gradito alle aspettative della città. Gli Organi di controllo degli Enti pubblici avrebbero potuto, e forse possono ancora,  chiedere conto agli Amministratori comunali di quelle spese.
   Sarà un caso ma quest' anno il bilancio del Comune di Rimini, per scegliere le finalità della tassa di scopo, pare avere accomunato proprio i problemi del Teatro e del TRC,  mettendoli in competizione quasi per affermare che l'uno è più importante e necessario dell'altro. Qualcuno si dovrà rassegnare, il TRC o Metropolitana di Costa, per il bene di tutti,  non si farà !
TOSI BRANDI ALCIDE 
Consigliere della Circoscrizione 2 di Rimini