sabato 11 giugno 2011

Carim



Mai come in questo frangente storico il nostro territorio stà rischiando di perdere per sempre un pezzo importantissimo della sua identità.
La crisi che ha colpito la banca storica del territorio, la nostra cara e vecchia Cassa di Risparmio è una di quelle congiunture che se non affrontata nel giusto modo e fino in fondo, rischia di essere letale non solo per la banca ma anche, in parte, per tutta la nostra comunità. Noi della Lega Nord siamo estremamente preoccupati di ciò ed intendiamo dare al management attuale della Fondazione e dell’istituto di credito tutto il sostegno e l’appoggio di cui ha bisogno. Per il momento iniziamo con alcune considerazioni che secondo noi possono contribuire ad inaugurare un percorso di riflessione pubblica assolutamente necessario per sensibilizzare tutti i riminesi di fronte al pericolo di “espropriazione” del nostro “gioiello di famiglia”.
La cosa che ci sorprende maggiormente è il modo con cui tutta la vicenda appare alla opinione pubblica. Sembrerebbe infatti che la crisi e la soluzione della stessa sia solo ed esclusivamente un affare di famiglia interno agli ambienti bancari e non investa invece tutta la città. Una realtà come quella della Fondazione e della Cassa di Risparmio non può e non deve essere considerata una realtà affare di pochi ma deve investire invece tutta la città con tutti i suoi abitanti e cioè con tutti Noi. La Cassa di Risparmio e la Fondazione non sono di proprietà solo degli azionisti o dei soci ma entrambe le istituzioni hanno un valore talmente grande che trascende quello puramente economico finanziario per il quale forse sarebbe giusto considerarle proprietà esclusiva degli azionisti e/o soci.
Queste due realtà hanno infatti per tutta la città ed il territorio limitrofo un valore morale che le rende di proprietà di chiunque sia sinceramente appassionato alle sorti presenti e soprattutto future della nostra città. Ora, noi della Lega crediamo che una banca abbia valore in maniera direttamente proporzionale alla ricchezza del territorio sul quale insiste. Da che mondo è mondo una banca raccoglie ricchezza dal territorio per ridistribuirla ai suoi stessi risparmiatori, ma se il territorio è “arido” di ricchezza la banca cosa potrà raccogliere? Ecco che allora entra in gioco il ruolo delle Amministrazioni pubbliche. Tali Amministrazioni, infatti, dovrebbero avere la funzione di rendere ricco il territorio creando le giuste condizioni socio-economiche affinché tutti gli imprenditori possano trovarsi nelle migliori condizioni per operare e, quindi, per far funzionare le loro imprese e, quindi, per creare ricchezza che poi sarà raccolta, amministrata e capitalizzata dalla banca stessa che in questo modo aumenterà il suo valore attraverso, appunto, l’aumento di valore di tutte le imprese sostenute.
Solo in questo modo potrà innescarsi un circolo virtuoso. A questo punto tuttavia occorre preoccuparsi di un questione assolutamente non secondaria e cioè del fatto che la Politica deve rendersi conto di dovere aiutare la Fondazione e la Banca con spirito assolutamente di servizio e non con mire gestionali. In altre parole la politica deve aiutare il sistema bancario e non impossessarsene. La politica deve svolgere solamente un ruolo di “incubatrice” delle situazioni senza desiderare né tanto meno programmare di diventarne la tiranna.
Noi della Lega quindi ci auspichiamo e lavoreremo instancabilmente affinché presto questo nostro sogno diventi una realtà sulla quale poter contare: Amministrazioni virtuose al servizio delle eterogenee forze sociali ed economiche senza malcelati secondi scopi pronte cioè a ritirarsi in buon ordine non appena raggiunto il risultato.
Marco Casadei – capogruppo Lega Nord comune di Rimini