L’accordo neanche troppo sotterraneo tra PDL e PD sta sopravvivendo ancora ed ha subito partorito due cose, una di merito ed una di metodo.
La prima, quella di merito, è brillantemente incarnata dalla avvenuta spartizione chirurgica delle due cariche di vertice del Consiglio comunale, La Turci targata PD Presidente e Zilli targato PDL vice; la seconda, quella di metodo, per cui questo risultato è stato il frutto di incontri avvenuti al di fuori del consiglio comunale nei soliti caminetti ad ingresso rigorosamente “riservato”. E questo non vale solo per noi della Lega, per i Grillini e per il SEL con Fabio Pazzaglia ma vale anche, nella maggioranza, per L’IDV e per la Lista rappresentata da Astolfi. Quindi come vedete l’ordine è rimasto questo: “nessuno disturbi il manovratore”. Avvertiamo i colleghi “dirimpettai” dell’IDV e di “Rimini per Rimini” che sono considerati “servi inutili” dai padroni di turno loro alleati in quanto i loro voti non sono importanti di fronte ai sette voti sempre pronti del “118 azzurro”.
Ma vogliamo lasciare uno spazio alla Speranza che, come si sa, è sempre l’ultima a morire. Per cui vogliamo convincerci che questa nostra analisi sia sbagliata e, di conseguenza, scusarci pubblicamente con i diretti interessati. Tutto questo può avvenire se tra una settimana quando sarà il momento di assegnare le responsabilità di coordinamento delle varie commissioni la anomala coalizione PDL-PD avrà la bontà di lasciare spazio anche alla opposizione e di affidare, per esempio al movimento 5 stelle, la presidenza di una delle 5 commissioni, diversamente il Segretario comunale Bronzetti si troverà costretto ad allestire una sala consiliare più confacente alla nuova e vera maggioranza partorita sul campo allestendo altri sette posti tra le file della attuale maggioranza di scena dove potere far sedere i consiglieri del PDL meno Renzi.
Capogruppo Lega Nord