A Rimini hanno soldi da buttare.
Siamo alle solite. A Rimini le
cose importanti si decidono o si fanno sempre nei mesi di Luglio o Agosto,
quando le ferie e l’attività turistica distolgono l’attenzione. Quest’anno, in
Agosto, inizieranno i lavori del TRC.
Ed ecco, subito pronte, avanzare
le richieste di modifiche. Il TRC così come progettato non piace.
Mai ci stancheremo di elencare le
motivazioni della nostra contrarietà al TRC, e pertanto poniamo all’attenzione
dei riminesi solo alcuni semplici ragionamenti.
1- In questi giorni circa quindicimila presenze
sono ospiti della Fiera per il “Rinnovamento nello Spirito”. Un simile evento
(ma anche altre manifestazioni fieristiche) richiede la disponibilità di un sistema
di trasporto di massa in grado di trasferire velocemente le molte migliaia di
persone che, a fine giornata, uscendo dai padiglioni quasi contemporaneamente -
o al massimo nel giro di un’ora - vorrebbero velocemente raggiungere gli
alberghi della riviera, da Rimini a Riccione. Idem per il percorso inverso, le
classiche “ore di punta”. Il TRC non potrebbe svolgere questo servizio, perché
per trasportare molte migliaia di persone, con un mezzo come il TRC, che al
massimo ne contiene 200, servirebbero moltissime corse e mezzi. Ad esempio, con
una corsa ogni 15 minuti, gli ultimi, a che ora arriverebbero? Naturale che in questo caso serve una “metropolitana
classica”, oppure un treno, tipo ‘Minuetto’, da inserire negli “slot” liberi
della linea ferroviaria, in grado di trasportare migliaia di persone ogni
corsa, fino a Riccione, sia nell’ora di accesso alla Fiera che in quella di
uscita. La stazione in Fiera è già operativa, le fermate intermedie ci sono
già, con poca spesa se ne potrebbe realizzare una nuova. Questo semplice
ragionamento dimostra che il TRC, alla Fiera di Rimini, non può svolgere il
compito di “trasporto di massa” ed il suo servizio si riduce al solo collegamento di Rimini con Riccione,
esattamente come già fanno il filobus e il treno.
2- Da diverso tempo si sta discutendo della
pedonalizzazione della zona mare, progetto previsto anche nel Piano Strategico.
Quando ciò sarà realizzato, l’attuale linea 11 - che non potrà essere eliminata
perché compie un servizio “porta a porta” vitale per gli alberghi della riviera
- ne trarrà notevoli benefici poiché, con traffico limitato o addirittura senza
le auto private, il collegamento con Riccione risulterà molto più conveniente e
comodo rispetto al TRC, e nessuno utilizzerà il TRC. Questo caso dimostra che
il TRC come progettato non serve e che lo Stato, finanziandolo, ha veramente
soldi da buttar via.
3- La linea ferroviaria adriatica attualmente
non è servita dall’Alta Velocità. Tale situazione penalizza fortemente tutte le
regioni costiere in termini di sviluppo, in tutti i settori economici. Perciò,
non sarà possibile rimandare per molto tempo la realizzazione dell’Alta
Velocità anche sulla dorsale adriatica, se effettivamente si vuole modernizzare
il paese. Ne consegue però che è impensabile realizzare l’Alta Velocità rasente
gli alberghi esistenti da Rimini a Riccione e oltre, e quindi, per alcuni tratti,
sarà necessario arretrare l’attuale sedime ferroviario, come già previsto nel
progetto di Corridoio Adriatico. Di conseguenza, non si ritiene conveniente
realizzare ora un TRC in un’area che in prossimo futuro sarà vitale per i
collegamenti delle nostre città costiere. Anche per questi motivi noi riteniamo
che a Rimini, questo TRC, non serva.
Walter Moretti
Comitato “Rimini Città Unita”
Rimini, 4 giugno 2011