sabato 25 giugno 2011

PD

Gobbi se ne va testamentando che il primo compito del nuovo segretario sarà quello di saper intercettare la spinta innovatrice che viene dalla società civile, frasi magiche che abbiamo ascoltato immutate dal lontano 1975, rimangono sempre sorprendenti dettate da uno dei più perfetti prototipi dell'apparato. Nel solco del conservatorismo, l'erede è già stato deciso con le sembianze della morosa di tonino, non lo diciamo in tono spregiativo, ma rilevandolo come unico requisito che la ragazza può attestare. Non ci risultano pubblicazioni, curricula lavorativi particolari, senza entrare nella vicenda della sua miracolosa assunzione in comune. Non ha fatto un'ora di gavetta ed è stata una protagonista degli ultimi cinque anni disastrosi che Gnassi inserisce sdegnosamente nella vecchia politica. Se questi sono gli aspetti storici, concedendo a tutti, noi per primi, la possibilità di ravvedersi e dimostrare il contrario, visto che al congresso mancano trenta giorni è tempo di iniziare a parlare di cose concrete. Siamo sempre generosi l'aiutiamo, mettendola nelle condizioni di scegliere dove è più preparata:
1) Hera deve essere chiusa in ossequio alle volontà referendarie, rivedendo anche l'organizzazione delle aziende fornitrici di servizi.
2) Chiedere a Melucci dove e quando abbia concordato la strategia che va strologando sul demanio marittimo.
3) Quale visione abbia dei rapporti tra Rimini e Bologna
4) Spiegare le sue proposte strategiche in ambito turistico, sia sul piano infrastrutturale che delle rappresentanze.
5) Quale dimensione riorganizzativa dare alle troppe aziende pubbliche, 42 presidenti, 42 direttori e relativi consigli di amministrazione che portano a costi proibitivi

6) Dove e come tagliare al fine di evitare che i cittadini diventino sempre la sterile mucca da mungere, iniziando dalla stronzata dell'addizionale provinciale, inutile come l'ente che la propone.
Le domande possono aumentare a richiesta, non vogliamo disturbare il quotidiano scambio di idee nella fortunata famiglia, a noi sembra però che la soluzione Emma Petitti sia in perfetto vecchio stile comunista, cambiare tutto, senza cambiare niente, cominciano ad essere troppe le famiglie fortunate nel Pd.
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