sabato 11 giugno 2011

Politica e Servizi

La parola d'ordine di Bersani recita che il vento è cambiato, volendo far credere che tra i cittadini siano passate idee e strategie democrat. Le solite falsità, la realtà è molto semplice da leggere e troppo complessa da sistemare: gli italiani si sono stancati del Cavaliere. Nel breve questo permetterà ai piddini di campare di rendita, il dramma scoppierà quando saranno costretti a scegliere tra Vendola e Chiamparino o tentare di ricostruire un armata composta dai Fini e De Magistris. Sono fenomeni dotati di camaleontismo antico, si adattano alle mode del momento, da postcomunisti sono diventati cattolici, poi liberisti ed ora Grillini. L'unico interesse reale è mantenere il sistema di potere, dove governano da sempre è oliato al punto che avrebbero fatto vincere anche un pippo delle noccioline, facendo leva sul populismo diventato ancor più spendibile, grazie ad una controparte politica ormai alla deriva. La fotografia si adatta a Milano come a Napoli, benissimo a Rimini, ma è in occasione di questi referendum che ha raggiunto il massimo splendore, non dimentichiamo che quando sono stati concretizzati con la raccolta delle firme, il Pd in versione, a quei tempi, liberista in concorrenza con il Cavaliere, li aveva fortemente osteggiati o sbeffeggiati. Il doppiogiochismo lo abbiamo sotto gli occhi, scopriamo dalla sera alla mattina che un'azienda come Hera, inventata, coccolata e difesa dal duo Errani&Bersani viene abbandonata alle picconate di Vitali e ..Gnassi. Voteremo si con la speranza di introdurre nel sistema creato una fortissima esplosione d'acqua, rimanendo legati al concetto elementare di un servizio erogato con la migliore qualità al minore costo, sia per l'acqua come per i rifiuti, gas, elettricità e trasporti pubblici. Il costo di questi servizi deve essere risolto dal mercato concorrenziale e libero, in ragione di un prezzo legato alla domanda ed offerta. Un mercato che per essere trasparente deve essere reimpostato partendo dalla proprietà pubblica lasciando ai privati il compito di espletare quanto deciso ed appaltato. Prima di parlare dell'acqua in termini pratici, cosa complessa, vogliamo discutere di rifiuti, con numeri più importanti, chiedendo perchè una città come Rimini, favorendo micro imprese e concorrenza, non la si divida in dieci parti, con la tariffa della raccolta determinata dal costo del servizio, più quello dello smaltimento che deve rimanere in mano pubblica. Per dirla in altri termini si può sapere da tutti questi Geni quanta spazzatura raccogliamo a Rimini e quanto incassa Hera? Se la divisione porta ad un costo, approssimativo vicino ai 50 centesimi al chilo, come dai nostri conti, dovremmo ricordare a Lor Signori che in Italia per molto meno si produce e si vende grano, latte e vino, anche un imbecille capisce che si tratta di produzioni più complesse. Secondo i nostri calcoli, un chilo di spazzatura non dovrebbe superare i quattro/cinque centesimi, significa che una famiglia dovrebbe pagare 30 euro all'anno e un impresa, si tratti di piccolo albergo e/o altro, pagherebbe circa  2.000 euro al posto dei 10/15.000 attuali, se poi vogliano introdurre specifiche addizionali per nuovi impianti, rimane semplice fare una verifica tra quello versato e quello realizzato. Tornando all'acqua, tutto deve essere ripensato, a partire dallo sfruttamento dei nostri pozzi, da integrare e non sostituire con quella di Ridracoli, poi aggiungiamo il costo del mantenenimento della rete, con le addizionali appaltiamo i nuovi impianti idrici e/o di raccolta. Un sistema semplice e chiaro senza guadagni colossali per la multiutilities di casa, non avranno avuto la Banca sognata da Fassino, con Hera si sono rifatti