mercoledì 20 giugno 2012

Ausa

Il caso denunciato da Corrado Zucchi alla magistratura ci sembra del tutto irrilevante, per chi non ha conoscenze dettagliate. Si è trattato di sturare la condotta di riciclo dell'Ausa, ossia quel sistema che mediante apposita captazione in mare porta acqua attraverso una conduttura fino alle mura del lungomare, per essere scaricata nel canale, al fine di eliminare il puzzo delle acque stagnanti. Che al momento dello spurgo si sia verificato uno sversamento in mare di materiali inquinanti è cosa certa, ma comunque limitata, il problema vero secondo noi consiste nel fatto che questo riciclo continuo, oggi di nuovo funzionante, porti a riversare in mare quello che non si vede, ossia i batteri che prosperano nella fanghiglia del canale. Agli espertoni di turno che ci/vi diranno che il fondo e le sponde sono in cemento armato e che viene pulito prima di ogni estate, va risposto che ogni apertura in caso di pioggia fa depositare diversi centimetri di sedimenti, diciamo chiaramente merda, che in un contesto ossigenato, creato proprio da questo riciclo, li fa proliferare meglio. In ragione di questa nostra analisi chiediamo a chi si sta interessando dell'inchiesta, di approfondire la questione, valutando apposito affidamento a periti e consulenti, siamo più che convinti che sia comunque vietato dalla Legge, un pò come previsto per ogni tipo di pulizia nelle stive delle navi.