mercoledì 20 giugno 2012

Prostituzione

Come sempre si agisce sul piano dell'immagine, non ce l'abbiamo certo con i Carabinieri che hanno svolto il loro lavoro egregiamente, ma con la politica e gli amministratori in generale. Siamo convinti che in una città come Rimini basterebbero meno di dieci persone dedicate costantemente a questo servizio per vedere ridotto al minimo fisiologico il problema, pattugliare la strada è l'ultimo dei rimedi, come i pallidi vigili urbani sulle biciclette in spiaggia. La realtà dice che parliamo di straniere del tutto avulse dal territorio che vengono fatte arrivare ed inserite da apposite organizzazioni, vivono e lavorano in alberghi o residence facilmente identificabili. Fare controlli è la cosa più semplice al mondo, colpendo clienti ed imprenditori che si prestano a questo triste mercato, speculando sulla pelle di queste povere disgraziate, ma soprattutto si andrebbero ad indivinduare i riferimenti organizzativi, che per altro, sempre più, non si fermano alla sola prostituzione, ma agiscono in sinergia con lo spaccio, armi, riciclaggio, pizzo e controllo. Il giro è enorme, facile corrompere, la crisi ha aumentato il tasso di criminalità rendendola più feroce e di massa, ci stiamo consegnando un altro primato, l'importante è girare e salire in alto con la ruota.