martedì 26 giugno 2012

Riproviamo


La bottiglia d'acqua fatta pagare un euro dal bagnino può far ridere, ma dimostra quanto certe arroganze siano sempre meno sopportabili. Avviene anche se chiedi la chiave del bagno o ti azzardi ad appoggiare un'asciugamano sul bagnasciuga senza aver prima affittato una brandina. L'idea dei Signori della Sabbia è che sei entrato a casa loro, quindi devi pagare. Volendo esibire un di storia spicciola bisognerebbe ricordare a questi Signori in scadenza di contratto, che il demanio per sua natura è pubblico, fruibile da tutti, il loro mestiere si giustifica con il concetto di implementazione del godimento di questo bene pubblico da parte dei cittadini, non certo con l'esclusività. Vuol dire che se un cittadino arriva in spiaggia e desidera avere un ombrellone o una brandina, è giusto che vi sia qualcuno che dietro pagamento noleggi l'attrezzatura richiesta, ma se vuole stare sdraiato per terra è un suo sacro diritto, se poi l'operatore ha messo una fontanella od un gabinetto rientra sempre nel concetto di implementazione, quindi fruibile da tutti. Il rilascio di una concessione non annulla questi principi e le norme successive emanate in contrasto sono nulle, così come disciplinato dalla gerarchia delle fonti del diritto, in specie quando risulta che ogni 200 metri di fronte spiaggia non ci sono i 20 metri lasciati alla libera balneazione, come previsto dalla legge originaria. Il tema non è se è giusto o sbagliato, ma quello che afferma la Legge, tanto meno deve diventare un problema del cittadino a cui vengano negati i diritti inalienabili. Che vi siano spiagge dove si paga il biglietto per entrare, non significa che sia legale, se usassimo questo criterio tutto ciò che è illegale ma diffuso, dal pizzo allo spaccio diventa automaticamente consentito. Tanto è vero che esistono decine e decine di sentenze dei massimi organi, dal Consiglio di Stato alla Corte Costituzionale, che ribadiscono queste nostre affermazioni. Se si decide di cambiare bisogna modificare le Leggi originarie, ivi compresa la natura dello stesso demanio. Diventa difficile affermare che dove arrivano le mareggiate, si pone in termini naturali il confine del pubblico demanio marittimo, perchè il proprietario frontista che si vede spogliare, senza alcun indennizzo, del suo bene, fa fatica a capire che il suo diventa di tutti, s'incazzerebbe se quello che lo Stato gli toglie poi viene ceduto a qualcun altro. Come è successo negli ultimi anni, arriva il solito politico che propone di annullare la regola, in assenza di questa normativa, nel caso il mare invada quella porzione di area privata, rischiamo di privatizzare il mare. Ci siamo cimentati in questioni normative, per loro natura complesse, non già per esibizionismo (bugia), ma per far comprendere quanto in materia di demanio marittimo l'azione si esplichi con la massima improvvisazione, inventando prontuari e dimenticando i titoli, poi arrivano le bindelle in estate..i Sindaci piangono, i delegati si dovrebbero dimettere.