sabato 23 giugno 2012

La Matrigna


Non abbiamo scritto un libro come Mariotti, ma la nostra produzione sul tema della Bologna Matrigna potrebbe rappresentare un curioso pamphlet.
1) Non esiste una contrapposizione tra Emilia e Romagna, basta andare a vedere quello che succede a Forlì e Cesena per riscontrare che i nostri problemi non sono i loro, se tagliando per le campagne andiamo nella capitale politica chiamata Ravenna, forse qualche città emiliana potrebbe rivendicare la giusta compensazione.
2) Il trasferimento delle risorse è più evidente ma meno importante di quelle che noi chiamiamo opportunità: specializzazioni ospedaliere, aeroporti, università, porti, ecc. ecc.
3) Nel sistema infrastrutturale, chi paga è lo Stato non la Regione, che però decide dove spendere, basti pensare alla mobilità ed accessibilità. In qualche modo lo stesso sistema funziona anche in presenza di capitali privati, il caso più evidente è quello di aver fatto un grande parco tematico sperduto nelle campagne ravennati. La domanda spontanea è perchè Rimini sia così fortemente penalizzata. La risposta è l'incapacità di fare sistema, il nostro cervello (?) amministrativo è a Bologna, ci considerano periferia, anche bassa, popolata da meri esecutori di ordini. Il sistema imprenditoriale, quello importante conosce perfettamente lo stato delle cose e le regole da osservare, salta direttamente l'ambito locale e cellula direttamente con Bo. L'accenno all'opposizione è d'obbligo, nel senso che a questo antico giochino hanno partecipato godendo le briciole delle briciole, però contenti di essere almeno in panchina. Marco Lombardi è un caso da trattare nel manuale del perfetto oppositore di Errani. Ogni cittadina riminese tratta direttamente con il Governatore, lui aumenta il potere noi ci indeboliamo oltre il lecito, non c'è bisogno di dividere per imperare. Le ragioni per una Romagna autonoma erano presenti da sempre, oggi sarebbe giusto cancellare anche la Matrigna od almeno scegliere rappresentanti leggermente migliori.