venerdì 29 giugno 2012

Disastro

La parola Disastro è diventata il termine più comune per rappresentare la situazione riminese, in qualsiasi ambito: turismo, edilizia, commercio, amministrazione, partendo da quella debitoria del Comune di Rimini. Potremmo sottolineare che siamo stati i primi ad usare questo termine in modo sistematico nel nostro bloog, non per catastrofismo, ma dai nostri riscontri, era, è la parola più puntuale per definire la realtà. Oggi però vogliamo andare oltre chiedendo ai tanti soggetti che condividono la nostra analisi di assumere il termine come effetto, andare quindi a cercare le cause.Troppo facile prendersela con la crisi generale od il terremoto, per un moribondo anche un lieve raffreddore è letale. Gli amici riccionesi ci hanno sempre imputato la mancanza del telaio, i bermuda sindacali sono l'espressione più veritiera di una affermazione politica e storica. senza questa struttura non regge ne la bicicletta ne il Palazzo di Vetro. Siamo passati da Melucci a Gnassi, è cambiata la ricerca del consenso, molto legata al potere il primo, populista il Giovane, senza disdegnare entrambi i rapporti privilegiati con lo sfacciato trasversalismo di sempre, con la nomina della Lisi ha obbedito come gli altri ai voleri curiali. In barba alle poesie Petittiane dello sviluppo sostenibile, l'unico Piano Particolareggiato che avanza contiene terreni benedetti lontani dall'Elettrodotto ma ugualmente molto agricoli destinati a palazzoni rifiutati anche nelle periferie romane. Il richiamo alla Emma ci porta al fantomatico rinnovamento democrat, Agosta è stato confermato non avendo i suoi nemici i numeri per azzopparlo, sono sulla scena gli stessi attori di sempre, qualcuno ha cambiato già tre divise, Gnassi nel momento politico incriminato non lavorava al ristorante ma era semplicemente il Capo Politico di questo allegro squadrone. Fabione Pazzaglia nella sua solitaria onestà ha avuto il coraggio d'affermare che riempire i lungomari di macchine è in contrasto culturale e finanziario con l'idea del Trc, tra Melucci e Gnassi non vi è alcuna differenza, Maurizio almeno non fingeva.