giovedì 28 giugno 2012

Lungomare

Gnassi chiede aiuto ad un Ministro, se voleva creare una scenografia migliore doveva scrivere alla Merkel, ancora in possesso della quota di maggioranza del governo, in fondo è una barzelletta da bar, un voluto guazzabuglio per non fare o capire niente. Per mettere in fila le questioni, bisogna partire dal 1924 quando il Comune di Rimini acquista dall'allora Intendenza di Finanza una fascia che fa parte di quelle porzioni di terreno che in gergo oggi vengono chiamate aree in fregio al lungomare. In verità quell'acquisto era viziato, in quanto si trattava di demanio marittimo, non aree patrimoniali, appurata la verità, erano già passati circa 60 anni e fu riconosciuto valido. Il confine demaniale marittimo corrisponde grosso modo all'attuale mezzeria del lungomare, quindi metà dello stesso, fatte salve alcune eccezioni, ricade su proprietà comunale, per l'altra metà, il comune ha sempre pagato la concessione al demanio marittimo. In attesa di perfezionare la pratica di acquisto avanzata dall'allora Sindaco Ceccaroni, Lui sapeva bene (Lui) che il demanio è per sua natura inalienabile ed aveva richiesto preventivamente che il bene, non avendo più caratteristiche demaniali marittime, fosse trasferito tra le pertinenze dei beni patrimoniali disponibili. La Sclassifica, attraverso un Decreto Interministeriale, avvenne, mai sollecitata prima, agli inizi degli anni 80. Nel contempo l'Intendenza, richiese al Comune di Rimini per l'acquisto, una cifra complessiva che si aggirava attorno ai trecento milioni di lire, ma l'amministrazione preferì continuare a pagare l'affitto. Quando in tempi più recenti il Comune visto che gli affitti erano aumentati, richiese l'acquisto, il prezzo ovviamente non era più quello, in ragione di meccanismi di calcolo completamente diversi. La lettera del Sindaco chiama in causa le leggi sul federalismo che riguardano il demanio marittimo che non c'entrano un ca.. , per trovare attuazione hanno bisogno dei relativi Decreti Attuativi che molto probabilmente non arriveranno mai, perchè portano ad uno sconquasso amministrativo impossibile da gestire. Negli articoli giornalistici si fa riferimento al Lungomare di Riccione, quindi è lecito chiedersi come hanno fatto i nostri cugini che si trovavano in una situazione peggiore come vastità delle competenze statali e perchè il loro lungomare era ancora demaniale. Hanno seguito semplicemente la prassi sollecitando la pratica e dopo la sclassifica lo hanno comperato. Che sia un'uscita fumosa lo dimostra un fatto molto grave dal punto di vista politico ed urbanistico, se questa espressione a Rimini non fosse blasfema: non esiste una Previsione che la possa giustificare a meno che non venga sbandierato il Piano Strategico che per quanto abbondantemente benedetto, non vale niente. Non si dimette nessuno?