lunedì 28 settembre 2015

Informazione non..propaganda

L'informazione è notizia, il dato, propaganda. Non sono un purista da dizionario, ma pubblicare due dati e spacciarli per informazione risulta sgradito; i numeri “-4,73” ed il “-5,28” riportati nell’articolo pubblicato sul Corriere di Rimini, a titolo “Privati in attesa di essere pagati". Il Comune: tempi ancora più ridotti.”, sono particolarmente sgraditi. L’indicatore che vorrebbero confondere per informazione, è quello posto a carico del Comune dal DL 66/2014, denominato “Indicatore di tempestività dei pagamenti”. Questo indice viene calcolato come rapporto, ponendo al numeratore la sommatoria di tutte le fatture pagate nell’anno solare, ciascuna moltiplicata per i giorni effettivi intercorrenti tra la data di scadenza e la data di pagamento. Al denominatore troviamo la semplice sommatoria di tutte le fatture pagate nell’anno solare. Dunque si tratta di una mera media ponderata: se pago una fattura da 1.000.000,00 di €, 10 giorni prima della scadenza e 1000 fatture da 1.000,00 €, 10 giorni dopo la scadenza, otterrò un indice di 0 (zero) giorni medi di pagamento dopo la scadenza. In sostanza faccio felice un grosso fornitore e lascio presumibilmente invariata la liquidità di piccoli fornitori. Per informazione dei giornalisti del Corriere e come promemoria al nostro (migliore) Assessore, ricordo che norme anch’esse recenti, ma precedenti al DL 66/2014, impongono alla PA di pagare le fatture entro 30 giorni dalla data di ricevimento. Sarebbe dunque più trasparente (ma comunque velleitario) indicare i giorni trascorsi tra la ricezione ed il pagamento: -4,73 diventerebbe 25,27 giorni medi di pagamento dalla ricezione delle fatture e -5,28 diventerebbe, 24,72 giorni medi di pagamento dalla ricezione delle fatture. Certo mi sembra strano che con quei numeri, il Comune di Rimini non abbia asfaltato tutte le concorrenti PA, nella stupidissima graduatoria dei 100 enti pubblici più virtuosi. A tuttoggi l’assessorato del meno miglioere Brasini ne è sconosciuto, sarà certamente al 101esimo posto. (Fonte: http://www.mef.gov.it/focus/article_0012.html) Nella nuova normativa fiscale, posta a carico di Pubblica Amministrazione e dei suoi fornitori, vi sono aspetti ben più impattanti di un etereo indicatore. Dal 1 gennaio 2015, su tutte le fatture emesse dalla stessa data, il fornitore ottiene il pagamento del solo imponibile; l’eventuale IVA, sia essa al 22%, al 10% o al 4% verrà versata all’erario direttamente dalla PA debitrice. Questa singolare veste di sostituto d’imposta permette al Comune di “guadagnare” cash flow in quanto l’imposta dovrà essere versata entro il 16 del mese successivo al pagamento. Dunque una buona notizia per le casse comunali (magari non tanto per gli uffici che sempre più, lavorano come gabellieri per lo Stato centrale gratis…). Per le imprese invece un po’ di bastone e di carota: tempi di pagamento certi, ma con sconto. Infine ricordo ai colleghi del Corriere che per riportare una notizia occorre cercarla e studiarla, operare da meri copiaeincolla dell’ufficio stampa del Comune di Rimini non è fare informazione. Capisco che 10/15 € a pezzo sviliscano ogni velleità circa la qualità del proprio lavoro, ma se non vi sentite valorizzati cambiatelo, il jobs act vi ha aperto una miriade di strade fila dritto.
vifacciamolepulci.it