venerdì 25 settembre 2015

La Casta e la Morte

Separando la vicenda umana dell'uomo che decide il gesto estremo, del dolore dei familiari e degli amici, del lutto e via dicendo, condoglianze anche da parte mia, non è che emerga un gran quadro della politica cittadina dai commenti successivi alla morte del ristoratore del centro storico dalla quale il riminese comune che lavora paga le tasse ogni volta che respira paga il ristorante il treno l'aereo apprende che in questo specie di Bouvette de noantri si decidevano i destini della città. Capisco gli abitués e gli amici giustamente straziati che si sprecano in coccodrilli e orazioni funebri, partecipo al dolore, ma vi sono altri luoghi statutariamente deputati alla politica. Ne esce una immagine della immensa schiera di politicanti locali che gozzovigliavano magari con soldi pubblici come si è appreso per esempio facessero secondo l'accusa i consiglieri regionali ex Piva&Lombardi, mentre in questo localino fra un Brunello e un Sassicaia tessevano alleanze, facevano e disfacevano giunte e Prg e chissà cos'altro. Quindi riminesi parco buoi che passando davanti palazzo Garampi vedono le luci accese anche di notte come faceva Lui e pensano che lì o in Consiglio si faccia severamente politica mentre invece "ma nun ce piace de pagà..." era il Pic Nic la seconda camera o meglio il secondo consiglio, quello che contava. E' vero che ci sono ovunque specie a Roma locali frequentati da politici ma non è che sia cosa da far passare come virtuosa come si legge. Da ultimo mesi scorsi un ragazzo di campagna diciamo metà degli anni di questo, nell'entroterra, si è tolto la vita nello stesso modo di questo elegante e sfortunato signore così popolare fra i politici ma non se lo è cagato nessuno nè la procura ha risparmiato ai familiari lo scempio dell'Autopsia che è di prassi in casi di suicidio quindi quello che viene in mente, rinnovando le condoglianze, è... Casta! Cordialmente,
Buda Severino, La Zingarina rn