giovedì 17 settembre 2015

Les jeux sont faits, rien ne va plus

Mese particolarmente sfortunato, quello di settembre, per chi vola. 11 Settembre 2001, l’attacco che ha sconvolto il mondo. 11 Settembre 2015, la pubblicazione della sentenza che rischia di travolgere la classe politica che sta sconvolgendo l’Emilia Romagna. Come 14 anni fa, quando pochi compresero i devastanti cambiamenti che avrebbe portato quel gesto vigliacco, così oggi, quasi nessuno può immaginare le conseguenze della coraggiosa sentenza che ha invalidato la gara di assegnazione dell’aeroporto di Rimini. Eppure tutti coloro che hanno a cuore le sorti della res publica, hanno di che gioire. Si è alzato il velo su un appalto nato fin da subito con ben chiaro chi dovesse essere l’entità pigliatutto, senza nessun altro possibile vincitore. Con tanti saluti alla legalità ed alla trasparenza della vicenda. Così, l’aeroporto di Rimini, quello che era essere un essenziale veicolo per lo sviluppo economico di una parte fondamentale della regione, è stato trattato alla stregua di un giocattolo, da usare e sfruttare, come si fa da bambini, fino alla rottura definitiva, e poi buttato via. Bel ringraziamento per coloro che a scatola (cranica) chiusa hanno dato ininterrottamente fiducia per 70 anni alle varie reincarnazioni della sinistra italiana. Giusta punizione, verrebbe da pensare, per coloro che con le fette di prosciutto sugli occhi e tanta ignoranza, hanno votato per 70 anni una medesima parte politica, prima travolta dalla storia, ed ora a serio rischio di naufragio criminale. Invece, no! Ci rifiutiamo di pensare che la prosperità economica sia attuabile solo a discapito dei propri simili. Mentre rifiutiamo categoricamente di essere accostati, a qualsiasi titolo, ad una classe politica ottusa, incapace, arruffona (mi raccomando la “U”), autoreferenziale e slegata dalla realtà, sentiamo nostri i lamenti di chi, per colpa della succitata politica, si trova in situazione critica. Dopo anni di malgoverno da parte di chi, incapace di fare gli interessi di chi li votava, non è stato in grado di fare neanche i propri interessi di bottega, ci sentiamo perfettamente in grado di far coincidere le nostre proposte con l’interesse dei cittadini.
 La redazione della Porta della Valconca