giovedì 17 settembre 2015

Svegliati Romagna che ti vogliono bucherellare

Sabato 19 settembre alle ore 11.00 il Movimento 5 Stelle di Rimini organizza una catena umana contro le trivellazioni, di mare e di terra, della nostra Regione, ma non solo, poiché vi sono anche 400 e passa kilometri della nostra Provincia interessati allo stesso trattamento. Forse non tutti lo sapevano, come forse non tutti sanno che almeno 5 Regioni Italiane, su stimolo della Basilicata, proporranno un Referendum su articolo 35, Decreto Passera e articoli 37 e 38, Sblocca Italia, solo sulle trivellazioni. Si tratta di un modo alternativo alle 500 mila firme per chiedere una consultazione popolare: i Consigli Regionali di Basilicata, Puglia, Sicilia, Veneto, Abruzzo voteranno la stessa delibera con gli stessi quesiti Referendari che, se verranno ritenuti ammissibili dalla Corte Costituzionale, si voteranno a giugno 2016 in tutta Italia. Il Quorum da superare poi sarà di circa venti milioni di Italiani… impresa non facile data la scarsa informazione sulla materia. Avrete notato che le Regioni proponenti sono, tranne il Veneto di Zaia, tutte a guida PD. A qualcuno sarà sorta spontanea la curiosità del perché il Partito Democratico proponga quesiti Referendari per ciò che lo stesso governo Demokrat ha determinato. Alcuni pensano che sia un modo alternativo per far valere una corrente di opposizione interna, che non ha saputo essere efficace in parlamento, ma i più, per quanto dimostrato fino ad ora, non credono che tale Vis oppositiva possa esistere nel Partito degli “Ingoia Rospi” per eccellenza. Si sta invece facendo sempre più spazio l’ipotesi di una finta posizione, da boicottare in seguito con la disinformazione. L’obbiettivo dei 20 milioni di firmatari è abbastanza difficile da consentire una discreta possibilità di manovra. Anche perché, parliamoci chiaro, se le Giunte Regionali non volessero non si trivellerebbe e basta, neanche per piantare un ombrellone nella sabbia. Chi segue un po’ la politica lo sa, si stravolge Sanità, Mobilità e Amministrazione senza chiedere nulla a nessuno, figuriamoci se per rifiutare un conclamato attentato all’Ambiente hanno bisogno della consultazione popolare. L’unica speranza per evitare che dell’Italia venga fatto un groviera, tra l’altro per spillare petrolio di pessima qualità a condizioni vantaggiose unicamente per i petrolieri, è informare, mobilitare, manifestare, organizzare una massa critica. Se il Referendum proposto non raggiungesse il quorum per cinque anni non si potrà più riproporre lo stesso quesito. Cinque anni di bavaglio, in 5 anni cambia il mondo e mai in meglio. carta_arpaOggi esistono già le tecnologie per liberarsi dalla dipendenza da petrolio. Sono inibite dagli alti prezzi di realizzazione e commercializzazione, che sono tali per lo scarso incentivo alla produzione e allo sviluppo. Tentenniamo mentre il pianeta ci si sbriciola sotto i piedi e, nel frattempo, si specula anche su giacimenti risibili creando fenomeni di subsidenza, inquinando sia il mare che la terra, uccidendo la fauna marina a colpi di Air Gun. Sarebbe ora di evolversi, ma siamo bloccati ancora al passaggio della consapevolezza. Dunque Sabato 19 alle ore 11.00 cominciamo a far crescere questa consapevolezza partecipando alla manifestazione. Si parte dall’Arco di Augusto, per arrivare al Ponte di Tiberio e discutere apertamente di cosa vogliamo fare del nostro futuro. Qui l’evento Facebook per chi lo volesse condividere: ( https://www.facebook.com/events) 
 P.S. La manifestazione, come detto, è organizzata dal Movimento 5 Stelle. Chi volesse nascondere la propria inedia dietro la scusa che queste cose dovrebbero essere apolitiche non perda tempo a formalizzarsi, partecipi pure a questa manifestazione e quando organizzerà la sua potrà star certo che il Movimento parteciperà volentieri senza portarsi nessuna bandiera. E’ già successo e non poche volte. 
 @DadoCardone Citizen