venerdì 26 marzo 2021

I Piccioni in Piazza


Tanti anni fa, quando Melucci era membro influente del politburo riminese, emanò un editto: non leggete e commentate LIberaRimini, è opera dei dissidenti comunisti, con radicali e socialisti. Vale ancora. La nostra Rosa nel Pugno, prima lista d'opposizione, ebbe nel 2006, il 2,5% dei voti ed elesse un solo candidato (socialista) che "convinto" facilmente, mantenne anche la carica di consigliere comunale, a me spettante, oltre a quella di consigliere regionale, in cambio di una presidenza acquosa alla Bernabè. Dimenticato, roba di un passato che oggi viene replicato con nuovi attori (comici) grillini. Non tornai nel mio consiglio comunale, l'unica poltrona che mi è piaciuta. Melucci sapeva quanto sarebbe stata dura fare i grattacieli sul mare o le colonie con benefit allegati ed uno stadio pieno di mattoni. Li avrei torturati ad ogni convocazione. Il passato, ogni tanto ritorna. Ricordi. Osservare, impotente, come i nuovi praticanti interpretano un ruolo stupendo, non remunerato come il Presidente di una Fiera bolognese e molto meno di una controfigura a cui il sindaco, benevolmente, rilascia una delega con un servizio da civivo, mi innervosisce più dell'attesa del vaccino che testano su di noi, ogni giorno. Nessuno protesta, sadismo piacevole. Sono rimasti i blog ad illuminare il fallimento di una città, capitale di tante cose, compresa la propaganda. Ho sempre pensato che i piccioni delle nostre piazze venissero usati come postini della liaision tra Carlino e Gnassi. La distanza tra le due finestre che contano è minima. In marina avrebbero usato le bandiere. Bronzetti è di Verucchio, ma è bravo. Nel caso, dato quasi alla pari, che Paesani vinca anche contro Morrone, ho imposto l'assunzione del Ronaldo della propaganda. Aiuta a diventare dei sindaci, ha fatto miracoli. Con Gnassi ha usato la sua arte, convincendo l'ammiraglia parcheggiata al secondo piano di P.zza Cavour che lui era il migliore. Cosa facile, ha giocato da solo per dieci lunghi anni. Poi è arrivato il virus. Ho letto sul Buongiorno mattutino, rivolto sempre al Principe, con fede in versione curiale, che Viserba è..cambiata. Come avete fatto a vederlo? Merito delle scellerate chiusure di un lungomare sanitariamente trasformato e pedonalizzato a 30 km? Oppure complice una delle attese ai passaggi a livello da sovrintendenza? Non dite che siete passati da Via Sacramora e la trovate a senso unico, per andare in un Centro Studi..chiuso. Follie amministrative. Dite la verità è stata la piscina che fa footing? Negli ultimi venti anni, Bellariva e Miramare invece sono migliorate. I cronisti della fede in Gnassi hanno osservato, con un Buongiorno, che il mancato comune è radicalmente cambiato. Il Peep imposto dalle cooperative intime con il partito, ha cementato la zona a monte. L'area artigianale raddoppiata, ha dato un bel contributo e poi il Centro Studi.. da me voluto. Una scelta allora (1983) dettata da improvvisi finanziamenti che piovevano per le scuole. Viserba è mutata. Il colpo mortale però è stata la collocazione della Fiera nell'area (per caso) della Curia. Quando lo hanno deciso, dicono in piena notte, festeggiante il santo protettore dei padiglioni, non lo sapevano. Questa è la storia di Viserba, privata della Fonte Sacramora, intesa come acqua, che l'aveva resa famosa, con alberghi, pensioncine, negozi, dancing e stupende villette estive. E' sparito quasi tutto. La mia Viserba, verrà consegnata agli eredi di Gnassi convertiti allo Jamilismo? I ragazzi della Via Morolli? Combriccola una volta nemmeno ospitata in un quartiere forense. Sui social imperversano e dirigono le operazioni. Mi permetto, da vecchio bancario balneare, un amichevole avvertimento: in settembre se ci arriviamo, andate a controllare il saldo..pedonalizzato. Non sarà sicuro come quello di Croatti.