mercoledì 10 marzo 2021

Il Punto


Facciamo il punto: rimandate in autunno le elezioni, a sinistra come a destra, hanno la fortuna di non dover decidere subito. Un fatto che ha tolto pressione ed allontanato punti di frizione e scontri. Il periodo passerà invano. La politica, in particolare quella "stagionale" riminese non riesce ad andare oltre il dito. Una debolezza storica su cui servirebbe aprire una analisi. Chi mettiamo sul lettino? Occorre un intero padiglione psichiatrico. Un dirigente politico (cit.Melucci) conosce regole e logiche di potere. Se esci dal ring, rischi l'emarginazione e relativa fine di una carriera. Chiedersi come nascono e sopravvivono i sistemi di potere è cosa banale, inutile. I protagonisti sono sempre gli stessi, godono (molto) direttamente e/o indirettamente dei vantaggi del protagonismo sterile ma conveniente. La politica sarà sempre riconoscente verso chi gioca, rispettando le regole. Una farsa infinita, che ti legittima nel ruolo, con le solite rivendicazioni di parte o categoria. Il sindacato chiederà più garanzie per i lavoratori, la chiesa per i valori morali ed i professionisti, avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti e geometri, una maggiore attenzione alle loro valutazioni. Poi c'è il mondo della cultura da biblioteca o museo, in attesa di concorso, da art 27. Vogliamo parlare delle rappresentanze? Commercio, albergatori, bagnini, artigiani, industriali, sempre più spesso, convergono su liste civiche senza il maledetto simbolo di Zingaretti. Fanno mucchio, potere, simbiosi e vincono senza resistenze. Poi si lamentano, a bassa voce, tanto che i due compari dell'anello giornalistico, fingono di non sentirli. Caro lettore e futuro elettore, se dai più peso ai numeri economici rispetto alla propaganda, se vuoi orientarti in modo semplice e corretto, allontanati dalle sorgenti di verità contraffatte. Scegli la politica che offre pianificazione e prospettiva. Meglio sperare nella gallina di Paesani che l'uovo, covato da Gnassi.